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La stazione spaziale cinese sfiora il cimitero dei satelliti

E' accaduto per caso, ma quando la stazione spaziale cinese Tiangong 1 è rientrata nell'atmosfera il 2 aprile, è finita non lontano dal 'cimitero dei satelliti', l'area dell'oceano Pacifico meridionale più distante da ogni terra, dove nei 60 anni dell'era spaziale sono rientrate circa 30.000 tonnellate di rifiuti, dalla stazione spaziale russa Mir ai cargo Progress, pari alla massa di metallo di una corazzata della seconda guerra mondiale. 

Poichè questa massa è in gran parte bruciata nell'atmosfera, i frammenti arrivati a Terra sono stati circa 3.000 tonnellate, quanto un cacciatorpediniere.

Il punto del rientro della Tiangong 1 è ricostruito nella mappa dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione 'A. Faedo' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e laborata da Carmen Pardini. Una piccola linea rossa indica l'area lunga circa 1.300 chilometri e larga 100 nella quale sono stati dispersi i detriti.

Poco a sud si trova il cimitero dei satelliti, ossia l'area chiamata Spoua (South Pacific Ocean Uninhabited Area) in cui la Tiangong 1 sarebbe dovuta andare se non fosse finita fuori controllo.

"Se la stazione spaziale Tiangong 1 fosse rientrata 5 minuti più tardi sarebbe finita direttamente nel cimitero dei satelliti", ha detto all'ANSA Luciano Anselmo, dell'Isti-Cnr. "L'orbita nel corso della quale Tiangong-1 sarebbe rientrata, cioè la numero 37.403, era già stata individuata alle 11:00 del primo aprile. Ma la finestra di incertezza associata a quella di previsione - si legge sul sito del Cnr - comprendeva ancora sette orbite. Cinque ore e mezza più tardi la finestra di incertezza si era ridotta a 5 orbite, ma solo alle 21:00 si è potuti scendere a poco più di tre orbite, escludendo di fatto l'Italia".

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