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Stazione spaziale verso la Terra
Probabile passaggio su Lampedusa

Rappresentazione artistica della stazione spaziale cinese Tiangong 1

ROMA. La data nominale della caduta della stazione spaziale cinese è stata anticipata: è alle 2.39 ora italiana del 2 aprile. Così il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, al punto stampa convocato al Dipartimento con il direttore dell’ufficio Emergenze Luigi D’Angelo e i referenti dell’Agenzia spaziale italiana.

«La percentuale di colpire il nostro territorio è scesa allo 0,1% e di qui alle prossime ore avremo la possibilità di escludere che il territorio italiano venga colpito da frammenti della stazione spaziale cinese», ha precisato Angelo Borrelli.

«Abbiamo novità positive. La nuova proiezione dice che i passaggi che dovrebbero interessare l'Italia sono due: il primo, tra le 4,25 e le 4,55 (intervallo di confidenza dell’80%) di questa notte non tocca l’Italia se non in una piccolissima parte dell’isola di Lampedusa, ed è il passaggio più probabile. Il secondo passaggio vede coinvolte le regioni centrali (in particolare Sardegna, parte di Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Umbria, un pezzo della Basilicata) dalle ore 5,58 alle 6,28 (finestra di incertezza di 4 ore, intervallo di confidenza del 95%)», precisa Borrelli.

«Abbiamo già potuto escludere alcune tracce di caduta: l’ora nominale sta tornando indietro, e quindi possiamo pensare che tra qualche ora potremmo escludere che i frammenti toccheranno i nostri territori. Il comitato operativo è già convocato per le 3 di notte ma se si esclude il passaggio non bisognerà tuttavia convocarlo», ha concluso Borrelli.

La stazione potrebbe rientrare nell’atmosfera prima di tornare a 'salutare' l’Italia in quelli che saranno gli ultimi due passaggi possibili. È quanto indicano le stime fatte finora da oltre 12 agenzie spaziali ed enti di ricerca che in queste ore stanno analizzando gli esperti dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione 'A. Faedo' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

«La probabilità di impatto si è ridotta drasticamente; l’orario di impatto in atmosfera è subito dopo la mezzanotte di oggi; ovviamente più ci avviciniamo al momento della caduta più si riduce lo spazio di incertezza. Se sarà avvistato dai radar, potremo sapere 40 minuti prima dove cade il satellite», spiega il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli.

«Abbiamo dettato norme di cautela diffuse alla cittadinanza. Il Comitato è stato convocato per seguire le attività dell’eventuale recupero di porzioni di satellite o fronteggiare eventuali situazioni di danni che i frammenti potrebbero provocare. I detriti non vanno assolutamente toccati», ha concluso Borrelli.

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