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Il volto bizzarro dell'uomo di Cro-Magnon

Enormi noduli ed escrescenze, probabilmente causati da tumori benigni, deturpavano il volto dell'uomo di Cro-Magnon vissuto 28.000 anni fa nel sud-ovest della Francia e ritrovato nel 1868 nella grotta di Eyzies, in Dordogna: i suoi lineamenti sono stati ricostruiti per la prima volta grazie alle analisi del cranio condotte con nuove tecniche di diagnostica per immagini dai ricercatori dell'Università di Versailles Saint Quentin en Yvelines e del Museo di storia naturale di Parigi, che pubblicano i risultati dello studio sulla rivista The Lancet.

Lo scheletro, catalogato come Cro-Magnon-1, apparteneva ad un Homo sapiens di sesso maschile e di mezza età. Fin dalla scoperta, avvenuta 150 anni fa, il cranio ha sempre rappresentato un vero e proprio enigma, a causa dell'enorme lesione di forma circolare che presenta sulla fronte.

Dopo averlo sottoposto ad una tomografia computerizzata e ad una microtomografia computerizzata, i ricercatori hanno scoperto che la morfologia della lesione ricorda la tipica erosione dell'osso causata da un neurofibroma, un tumore nodulare benigno dei nervi periferici causato dalla neurofibromatosi di tipo 1, una rara malattia genetica che colpisce il sistema nervoso e anche la cute, con la formazione di macchie sulla pelle.

Oltre a questo grande nodulo che occupava il centro della fronte, Cro-Magnon 1 avrebbe avuto anche altri bitorzoli più piccoli, raggruppati intorno a bocca, naso e occhi. Un'altra lesione del cranio, ritrovata nel canale auricolare sinistro, potrebbe essere stata causata da un tumore benigno (il neurinoma del nervo acustico) probabilmente legato alla neurofibromatosi.

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