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In scena a Pescara 'Theatrum mundi show'

PESCARA - Arriva sul palco del Florian Espace di Pescara martedì 27 e mercoledì 28 marzo (ore 21), dopo la prima al Teatro India di Roma (dal 20 al 25 marzo), "Theatrum mundi show", ideazione, selezione testi e regia di Pippo Di Marca, una summa della poesia occidentale da Cavalcanti al Novecento, un continuum che, come un 'flusso di coscienza poetico', scorre lungo i secoli e ha come bussola il 'Finnegans Wake' di Joyce dove la parola prova a rappresentare tutte le lingue della storia dell'Occidente, facendone anche sublime parodia. Una produzione Florian Metateatro, con Gianni De Feo, Pippo Di Marca, Fabio Pasquini e Anna Paola Vellaccio, lo spettacolo intende riproporre, avanti e indietro nel tempo, con maschere nuove e aggiornate, gli orrori e le assurdità di sempre: non solo i poeti puri, ma anche grandi della letteratura, della filosofia, del teatro, del cinema, di ogni epifania della dimensione umana che possa essere ascritta alla famiglia allargata della poesia, vengono convocati sulla scena, affidati alle voci dei quattro attori e a un flusso di immagini, di visioni. Sfilano con Joyce altri 'quaranta ladroni di poesia' - tra cui Villon, Dante, Rabelais, Marlowe, Eliot, Nietzsche, Holderlin, Majakovskij, Kafka, Pound, Rimbaud, Baudelaire, Lautrèamont, Beckett, Fellini, Pasolini - concorrendo a estrarre lacerti di 'bellezza' dalle insondabili profondità delle miserie e delle macerie umane.
    Altre firme dello spettacolo: scene Luisa Taravella, visioni Salvatore Insana, sound Globster, luci Renato Barattucci, assistente alla regia Elisa Turco Liveri, cura Giulia Basel, video su Pasolini Francesco Di Marca, realizzazione scena Miriam Di Domenico, pianoforte in audio Giovanni Monti, collaborazione tecnica Edoardo De Piccoli, collaborazione ai costumi Marilisa D'Amico, organizzazione Ilaria Palmisano, Flavia Valoppi, grafica Antonio Stella, produzione operativa Massimo Vellaccio. "Sono veramente felice di aver prodotto questo spettacolo come compagnia Florian Metateatro - commenta entusiasta Giulia Basel, direttrice artistica del Florian Metateatro - Secondo me, nel percorso artistico di Pippo Di Marca, uno dei maestri dell'avanguardia romana degli anni Settanta, è un compendio non solo della letteratura occidentale, ma anche del suo lavoro. Nel cast ognuno porta il suo specifico modo di affrontare la poesia in scena. Con le sue due ore è uno spettacolo corposo, importante, e sono felice di portarlo al teatro India di Roma, tempio del teatro di avanguardia". (ANSA).
   

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