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Jeep svela sette concept al Moab Easter Safari 2018

ROMA - Sono ben sette i concept che Jeep si prepara a svelare per Pasqua, nel corso della 52/a edizione del suo ormai tradizionale Moab Easter Safari, in programma dal 24 marzo al primo aprile. La gamma di proposte spazia dalle elaborazioni su base Wrangler a quelle che utilizzano come modello di partenza la Renegade e hanno come fiore all'occhiello la Wagoneer Roadtrip Concept. Si tratta di una rielaborazione in chiave moderna del modello del 1965, allora di riferimento per lusso e comfort, che è nata utilizzando come base un veicolo d'epoca.

La vettura è stata rinforzata nella struttura, adattata alle potenziali condizioni di impiego attuali, aggiornata nel telaio, nel gruppo motopropulsore e dal punto di vista tecnologico. Il risultato è un veicolo dal sapore vintage, di forte appeal per i nostalgici del design anni Sessanta. Allungato nel passo di 13 cm rispetto al mezzo originale, allargato nella carreggiata, il concept monta un motore V8 di 5,7 litri di cilindrata. I nuovi paraurti, le griglie ridisegnate e i passaruota maggiorati sono altri elementi distintivi. Gli assali assali anteriori e posteriori sono dei Dana 44 con bloccaggi e monta cerchi da 17", più al passo con i tempi.

La Jeep 4Speed è ispirata alla velocità: rispetto alla Wrangler da cui deriva, propone qualità migliorate in off-road, grazie alla riduzione consistente del peso, ottenuta facendo ricorso alla fibra di carbonio per varie componenti (tra cui cofano e parafanghi rialzati), e all'adozione di un nuovo motore turbo 2.0. Più corta di 56 cm, rialzata da terra di 5 cm, presenta una silhouette slanciata dal parabrezza inclinato, dalle aperture più lunghe per le porte e dalla gabbia di sicurezza inclinata all'indietro.

La Jeep Sandstorm si rifà ai veicoli da corsa nel deserto: prevede sospensioni particolarmente robuste e un motore v8 di 6,4 litri. A livello di look spiccano la scomparsa di maniglie esterne e portellone ad apertura laterale, le porte tagliate, i paraurti anteriori e posteriori tubolari e le griglie parasassi modificate. L'assale anteriore è stato spostato in avanti di dieci centimetri e utilizza sospensioni a quattro bracci.

Il concept B-Ute che monta un motore a benzina 2.4, sfoggia un'ampia gamma di elementi provenienti dal catalogo dotazioni Jeep Performance Parts, tra cui i cerchi da 17" e l'assetto rialzato di 1,5". Il design prevede esclusive fasce all'anteriore e al posteriore, cofano con estrattori di calore e passaruota allargati.

La Nacho è un concept "possibile" già oggi: nasce, infatti, da una Wrangler Rubicon modificata con l'adozione di accessori del Jeep Performance Parts (JPP), tra cui da citare il kit di sollevamento da 2".

Nella Jeepster gli accessori JPP hanno permesso di personalizzare sino all'estremo una Wrangler Rubicon, con chiari richiami allo stile sportivo della Jeepster del 1966.

Infine lo studio J-Wagon, sviluppato a partire dalla Wrangler Sahara, presenta un'interpretazione nuova del 4x4, adatto tanto all'avventura quanto alla città.

Per Mike Manley, numero 1 della Casa delle Sette Feritoie, "l'inclinazione a spingersi oltre i limiti è assolutamente normale per il marchio Jeep, e questi sette nuovi, entusiasmanti e performanti concept, ne sono la testimonianza".

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