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Europa League, il Milan si illude con Calhanoglu ma l'Arsenal ne fa tre

MILANO. Ha lottato e assaporato l'impresa il Milan , che però è andato sbattere contro il cinismo dell'Arsenal (3-1 in rimonta) e abbandona l'Europa League infuriato con l'arbitro svedese Eriksson e il suo addizionale Joahennesson.

Quest'ultimo, sull'1-0 per i rossoneri, giudica da rigore un incrocio in area fra Rodriguez e Welbeck, collassato in modo eclatante per un lieve contatto mano-spalla col terzino, che sbaglia andando verso l'avversario anziché la palla, ma non lo spinge in maniera decisiva.

All'Emirates avrebbe fatto comodo la Var, che la Uefa non introdurrà nelle coppe, così Gattuso e i suoi escono di scena a testa alta con più di una recriminazione, anche per i due gol subiti una settimana fa a San Siro.

Domani l'Arsenal conoscerà l'avversario dei quarti, mentre il Milan ora dovrà concentrarsi su campionato e finale di coppa Italia per tornare almeno in Europa League l'anno prossimo.

"Presto" arriverà anche "il momento giusto" per il rinnovo di Gattuso, ha annunciato Fassone prima della sfida di Londra, affrontata con spirito e idee dai rossoneri, vicini al gol dopo 1' con André Silva, e poi in vantaggio al 35' con una prodezza balistica di Calhanoglu da oltre venti metri.

Le speranze rossonere sono gelate subito dal fischio di Eriksson, che consente a Welbeck di segnare al 39' il suo primo gol in questo torneo e di rimettere al sicuro la qualificazione per la squadra di Wenger. Il Milan si arrabbia anche reclamando un rigore nell'altra area, e tiene testa agli inglesi più che a San Siro.

Nella ripresa Suso sfiora il palo al 9' e al 24' ha un'occasione Kalinic, appena entrato al posto di Cutrone. Mette in ginocchio il Milan il gol di Xhaka (26'), complice un pasticcio di Donnarumma, e chiude i conti Welbeck (41').

Ora il Milan insegue un'altra impresa, il rifinanziamento del debito con Elliott. Il problema non è la parte in capo al club, ma quella legata a Li Yonghong, la cui instabilità finanziaria fin qui non ha convinto i creditori. L'uscita di scena del cinese è una possibilità, ci sarebbero tre offerte, una russa, una araba e una da parte di un fondo Usa.

La Uefa attende una svolta entro aprile per il settlement agreement, senza rifinanziamento il Milan rischia l'esclusione dalle coppe.

"Le proposte ci sono, il rifinanziamento si farà - assicura Fassone -. La Uefa vorrà essere tranquilla che una scadenza di finanziamento a metà ottobre non possa rappresentare per il Milan un ostacolo insuperabile. Ho gli elementi per rassicurarla: sarà fatto il rifinanziamento o sarà comunque garantita la continuità del club. Il club non deve temere nulla".

Fassone non esclude che al vertice con la Uefa posano partecipare anche rappresentanti di Elliott, che continua a rappresentare una presenza rassicurante per il Milan: "Se servisse loro sarebbero al mio fianco".

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