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Nato, fiduciosa impegno del nuovo governo italiano

BRUXELLES - "Sono fiducioso che l'Italia sarà un alleato impegnato della Nato anche con il nuovo governo con cui aspetto di poter lavorare". Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a chi chiedeva se fosse preoccupato da un governo italiano guidato da partiti vicini alla Russia. "Abbiamo visto i risultati del voto ma è troppo presto per dire quale tipo di governo" sarà formato, in ogni caso "abbiamo visto nella storia della Nato che sono stati eletti governi diversi con idee diverse ma siamo sempre rimasti uniti".

 

"La Nato considera" l'avvelenamento con un agente nervino di un'ex spia russa in Gran Bretagna "una minaccia alla sicurezza internazionale e alla pace", in quanto costituisce una "violazione delle norme e accordi internazionali" che è "inaccettabile e non ha posto nel mondo civilizzato", ha detto Stoltenberg. "L'approccio della Nato" nei confronti della Russia "resta fermo, difensivo e proporzionato" ma "non vogliamo una nuova Guerra Fredda, né una corsa alle armi perché non ha vincitori, è cara, rischiosa e non è nell'interesse di nessuno", ha aggiunto il segretario generale.

 

La Nato continuerà a mantenere nei confronti della Russia un "doppio approccio" che prevede da una parte "la deterrenza e la difesa" e dall'altra "il dialogo anche se non è facile", ha Jens Stoltenberg. "Continueremo a cercare un dialogo politico significativo con la Russia" perché, ha aggiunto, "sebbene sia difficile è indispensabile", ricordando che nel 2017 ci sono stati tre incontri Nato-Russia e "ce ne sarà un altro in futuro".

 

La Gran Bretagna "non ha chiesto l'attivazione dell'articolo 5" previsto dai trattati della Nato per attivare l'intervento degli alleati, allo stesso tempo l'Alleanza "resta pronta a fornire sostegno" anche per condurre le indagini su quanto avvenuto con l'ex spia russa a Salisbury, ma "l'importante è reagire in modo proporzionato", ha sottolineato il segretario generale della Nato, che lunedì prossimo incontrerà in bilaterale a Bruxelles il ministro degli esteri britannico Boris Johnson.

 

 

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