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Lo stop di Musumeci alla Lega: "Un posto in giunta? Non tutti i desideri diventano diritti" - Video

CATANIA. Chiude le porte della giunta alla Lega, auspica un ritorno alle urne a ottobre per il Parlamento nazionale e ricorda che nei primi cento giorni ha messo in circolo in Sicilia circa 700 milioni.

Il presidente della Regione traccia un primo bilancio dell'azione di governo e scansa le critiche degli alleati e le pressioni per un rimpasto.

Al leghista siciliano Alessandro Pagano, che rivendica uno spazio in giunta, Musumeci risponde che "Non tutti i desideri diventano diritti". Anche se la questione è tutt'altro che chiusa perché le annunciate dimissioni di Sgarbi creeranno nuove fibrillazioni per la sostituzione dell'assessore ai Beni Culturali, ruolo a cui aspirano anche tanti uomini di Forza Italia.

Musumeci ha anche ricordato che il suo governo è nato senza una maggioranza, un po' come sta accadendo per quello a cui si lavora a Roma. Lui, Musumeci, entra nel dibattito suggerendo un governo di scopo che cambi solo la legge elettorale e riporti il Paese alle urne a ottobre.

In Sicilia invece il piano del presidente è "rivoluzionare la Regione entro la fine del suo mandato". Ma nel frattempo Musumeci ha consegnato ai giornalisti e ai leader di partito arrivati a Palazzo d'Orleans un elenco di almeno 40 punti che costituiscono le cose già  fatte.

Nei primi cento giorni sono stati attivati bandi europei per almeno 400 milioni che dovrebbero dare ossigeno alle imprese e scuotere i settori delle infrastrutture, della sanità, del trasporto pubblico. Il presidente ha anche ricordato lo sblocco di 110 milioni per far ripartire i corsi di formazione e i 61 milioni stanziati per le case popolari. E ha ricordato pure le stabilizzazione di 3.800 precari della sanità già  avviate.

Tanto basta per dipingere un governo che secondo Musumeci ha già  dato una inversione di tendenza all'economia siciliana. Le prossime mosse riguardano le trattative con lo Stato per la ridefinizione degli accordi finanziari. Un piano di investimenti per la digitalizzazione della Regione e una trattativa per la defiscalizzazione della benzina in Sicilia.

Alla conferenza stampa è stato anche presentato il neo assessore ai Rifiuti, Alberto Pierobon. La cui prima uscita pubblica coincide quindi con il no esplicito che lo stesso Musumeci ha espresso sul progetto di costruzione di un termovalorizzatore a Pace del Mela. Il presidente ha scritto al premier Gentiloni per segnalare il no della Regione alla riconversione della centrale elettrica: un progetto portato avanti dalla A2A che "però è già  in fase di approvazione finale proprio a Roma".

immagini di Marco Gullà

 

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