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Rivoluzione storica della Coca-Cola, in arrivo la prima bevanda alcolica

La Coca cola diventa alcolica, il debutto in Giappone

NEW YORK. Coca-Cola rompe la sua tradizione ultra centenaria e si lancia nelle bevande alcoliche. Per ora si tratta di un semplice esperimento limitato al mercato giapponese, ma che mostra chiaramente come il colosso delle bollicine sia pronto a esplorare altri segmenti.

La bevanda alcolica a cui Coca-Cola lavora sarà in lattina e rientra nella categoria di prodotti conosciuta in Giappone come chu-hi, ovvero distillato shochu e acqua gassata di vari sapori, dalla fragola al melone. Il shochu è un distillato simile alla vodka e deriva da patate, orzo o riso ed è molto popolare in Giappone, dove i chu-hi sono presenti pressoché ovunque: dal 2013 la crescita annuale di questo segmento di mercato oscilla fra il 5% e il 25%. Con un contenuto alcolico cha varia fra il 3% e l’8%, le bevande di chu-hi sono in diretta concorrenza con la birra e particolarmente attraenti per il pubblico femminile.

«E' una cosa unica nella nostra storia. Coca-Cola si è sempre concentrata interamente sulle bevande non alcoliche e questo è un modesto esperimento per una nicchia specifica del nostro mercato», afferma Jorge Garduno, presidente della divisione giapponese di Coca-Cola. «Non abbiamo mai effettuato esperimenti nella categoria a basso contenuto alcolico, ma questo è un esempio di come continuiamo a esplorare opportunità al di fuori del nostro core business» aggiunge. In Giappone Coca-Cola si è lanciata in altri esperimenti, proponendo sul mercato prodotti ad hoc non disponibili da altre parti. Fra questi alcuni tipi di the e caffè, ma anche la Coca-Cola Plus, una Coca lassativa.

La mossa del colosso statunitense è in linea con le attese degli analisti del settore, convinti da molto tempo che tradizionali divisioni fra società che producono bevande alcoliche e quelle specializzate in bevande non alcoliche sarebbe sparita. L’iniziativa fa seguito all’apertura, solo quattro mesi fa, dell’amministratore delegato della società James Quincey. In un incontro con gli investitori in novembre, Quincey non aveva infatti escluso uno sbarco di Coca-Cola nelle bevande alcoliche, pur non sbilanciandosi sulla tempistica e sui dettagli.

Per la Coca-Cola si tratta di un passo importante e essenziale, visto come le nuove generazioni preferiscono bevande non frizzanti e soprattutto senza un elevato contenuto di zucchero. Alla fine degli anni 1970, Coca-Cola aveva provato ad affacciarsi all’industria del vino, acquistando vigneti in California e un produttore di vino nello stato di New York: l'esperimento era risultato nella vendita di vino in lattina sui voli United Airlines.

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