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8 marzo: la salute è nelle mani delle donne, 92% si occupa della cura familiare

Se c'è da curare un malato in casa, è la donna a farlo. Se il marito deve prendere le pasticche, è la moglie a ricordarglielo. Se i bambini stanno male, è la mamma che si dà da fare per curarli. Se in famiglia c'è un disabile, sono per la maggior parte dei casi le donne a seguirli. Insomma, quello che generalmente tutti sanno, oggi è stato sintetizzato in percentuali all'incontro voluto da Farmindustria a Roma "Soprattutto donna" sul valore e la tutela del caregiver familiare, alla vigilia della Festa della donna. Da un'indagine Ipsos per Farmindustria condotta su 800 donne adulte, la cura familiare in Italia è soprattutto nelle mani delle donne: il 92 per cento svolge il ruolo di caregiver, nel 31 per cento dei casi da sole. Una donna su cinque è coinvolta nell'assistenza a familiari disabili o malati.

Ma quando sono loro ad essere malate, spesso sono lasciate sole, anche in caso di patologie gravi. In sostanza, stando alla ricerca, le necessità che ruotano attorno alla sfera della salute, sono in elevata misura di competenza delle donne: per la prevenzione al 66%, il 65% veglia sul percorso terapeutico, sono l'interlocutore privilegiato del medico nella fase della diagnosi al 58%, e della terapia per il 59%. In pratica, un terzo delle donne fà senza aiuti, circa la metà può contare su un aiuto in famiglia mentre soltanto nel 14% dei casi, ci si appoggia ad un aiuto esterno.
    Le italiane, emerge ancora dall'indagine, sono consapevoli del fatto che il sistema così com'è non è sostenibile (46%) e pertanto la sua capacità di distribuire il peso grazie al welfare è limitata (32%). Per metà delle intervistate il mondo dell'impresa potrebbe avere un ruolo positivo nell'accollarsi parte dell'onere di protezione.
   

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