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Elezioni, il M5s fa il pieno di voti in Sicilia: avanti in tutti i collegi

PALERMO. La Sicilia torna a essere terra di "en plein" elettorali. Nel 2001 fu il Centrodestra a fare incetta di voti e seggi col celebre 61 a 0. Stavolta si profila invece una vittoria del M5s che è al momento avanti in tutti i collegi uninominali sia alla Camera che al Senato.

Intanto, quando è stato scrutinata circa la metà delle sezioni in Sicilia al Senato (alla Camera lo scrutinio è iniziato dopo), i pentastellati hanno una percentuale di consenso altissima: oltre il 47% dei voti, dato più o meno uniforme in tutti i collegi siciliani. E con questi numeri si trova in vantaggio ovunque, con gli avversari (praticamente tutti di centrodestra) staccati tra i 10 e 15 punti percentuali. Più indietro il centrosinistra.

Un exploit sorprendente se si pensa che alle recenti regionali il centrodestra ha eletto il presidente della Regione, Nello Musumeci, con poco meno del 40%, mentre il candidato del M5s, Giancarlo Cancelleri, non ha superato il 35%. Se la tendenza di queste politiche venisse confermata il Movimento avrebbe fatto un balzo di oltre 10 punti percentuali in soli 4 mesi.

Anche a livello nazionale, stando ai primi dati forniti dal sito ufficiale del Viminale sui collegi uninominali, il Movimento 5 Stelle si impone principalmente nelle regioni del sud e delle isole, dove conquista i collegi uninominali sia al Senato che alla Camera. Il centrodestra, invece, risulta la coalizione in testa nel centronord. Il Partito Democratico, che registra un deciso calo di partito e di coalizione, conquista solo due regioni, la Toscana di Matteo Renzi e il Trentino Alto Adige della ministra uscente Maria Elena Boschi.

Quando è stato scrutinato il 28% delle sezioni al Senato il centrodestra conquista 10 regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo e Calabria). Il Movimento 5 Stelle, invece, si impone in Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Marche e Sardegna. Situazione più instabile alla Camera, dove lo scrutinio delle sezioni, cominciato più tardi, è all'11%. Il centrodestra avanti in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria e Veneto. M5S conquista Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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