Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La Var sarà usata ai Mondiali, Infantino: "Decisione storica"

ZURIGO. «Si tratta di un giorno storico per una maggiore giustizia nel calcio». Il presidente della Fifa Gianni Infantino non hai mai nascosto di essere un fautore della Var e da Zurigo plaude alla decisone dell’Ifab che ha approvato all’unanimità l’impiego della Var. L’ausilio tecnologico per gli arbitri potrà essere usato al prossimo Mondiale, a condizione che il Consiglio della Fifa lo approvi, il prossimo 16 marzo a Bogotà. Ma dovrebbe trattarsi di una formalità.

L’altra novità di Russia 2018 sarà la possibilità di effettuare una quarta sostituzione durante i tempi supplementari. L’Ifab, unico organismo autorizzato a modificare le regole del calcio, ha preso questa decisione dopo due anni di esperimenti condotti in una dozzina di paesi.

Ma la notizia del giorno è quella sulla cosiddetta 'moviola in campò che, dopo decenni di discussioni e due anni di test ufficiali, è diventata realtà. A convincere i solitamente conservatori membri dell’Ifab, il peso delle cifre e le conclusioni di uno studio dell’Università di Leuven, in Belgio. Su quasi mille partite esaminate, con l’ausilio della Var la percentuale di decisioni corrette degli arbitri è passata dal 93 per cento al 98,8 per cento. Altro dato significativo, grazie alla Var, gli errori rilevanti degli arbitri sono passati da uno ogni tre gare ad uno ogni 19 partite.

«Nel 2018 non è concepibile che la più importante competizione sportiva al mondo possa essere potenzialmente decisa da un errore arbitrale - ha commentato Infantino -. Certo, la perfezione non esiste e c'é ancora tanto da lavorare ma siamo convinti che la Var sia buona per l’arbitraggio ed il calcio in generale».

L’ex arbitro David Elleray, ora responsabile tecnico dell’Ifab, ha spiegato che la Var «assicura un interferenza minima per un beneficio massimo». Pur ricordando che "l'accuratezza della decisione deve sempre prevalere sulla velocità», Elleray ha spiegato che la Var ferma il gioco per 55 secondi in media ogni partita, mentre si perdono più di 7 minuti a gara per i falli laterali. Infatti, e l’Ifab lo ha ricordato, la Var deve servire solo a correggere le ingiustizie causate da «errori chiari ed evidenti o da seri incidenti sfuggiti all’arbitro». I campi di applicazione restano quattro: i gol, i calci di rigore, le espulsioni dirette e gli errori di persona. «L'arbitro resterà il personaggio centrale. La sua autorità non verrà scalfita dall’ausilio della tecnologia, al contrario», garantisce Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitrale Fifa.

Rimane la questione della comunicazione agli spettatori e ai telespettatori, spesso confusi quando entra in gioco la Var. In quest’ambito, la Fifa sta studiando la possibilità di trasmettere le immagini Var sugli schermi giganti del Mondiale russo. Ed è stato anche sottolineato che se l’ausilio tecnologico ha convinto, molto si deve alla Figc, uno dei principali campionati nei quali è stata sperimentata, assieme a quello tedesco. «L'ottimo lavoro svolto in Italia ha certamente contato nell’odierna decisione dell’Ifab», hanno detto sia Massimo Busacca, capo degli arbitri della Fifa, sia Zvonimir Boban, segretario generale dell’ente calcistico mondiale.

L’impiego della Var non sarà ovviamente obbligatorio. Si tratta solo di una possibilità offerta agli organizzatori delle competizioni. «Non potrà utilizzarla - avverte Collina -. Le federazioni interessate dovranno prima ricevere il via libera dalla Fifa e dall’Ifab. La qualità deve essere garantita».

Intanto però continua ad esserci la rinuncia dell’Uefa ad utilizzare la Var nella Champions League. «Non significa che la Uefa sia contraria alla tecnologia. Semplicemente, attualmente non siamo pronti ad impiegarla. Non si può improvvisare. Mi sembra un bel segno di onestà», ha commentato Collina.

Caricamento commenti

Commenta la notizia