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Università: via al piano per reclutare 2200 ricercatori, 600 posti per gli atenei del Sud

Ricercatori al lavoro

ROMA. Parte il Piano straordinario da oltre 200 milioni per l'assunzione di 2.200 ricercatori previsto dalla legge di bilancio per il 2018.

Il piano prevede 1.305 posti per ricercatori di tipo B (con contratto a tempo determinato per tre anni non rinnovabile) destinati alle università e di altri 308 posti a tempo indeterminato per gli enti per la ricerca vigilati dal Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca. I relativi decreti attuativi sono stati firmati ieri dal ministro Valeria Fedeli.

Sempre ieri è stato pubblicato il bando del Programma Operativo Nazionale (Pon), per altri 600 posti di ricercatore di tipo A (con contratto a tempo determinato di tre anni, rinnovabile per altri due) per gli atenei meridionali.
"È una decisione strategica che guarda al futuro, alla nostra capacità di competere nello scenario internazionale", ha rilevato Fedeli.

La notizia è stata accolta con favore dal mondo della ricerca. "In aggiunta a quanto già fatto con la legge di bilancio 2016 e con il finanziamento parziale delle stabilizzazioni, grazie a questo nuovo provvedimento la ricerca italiana diventa certamente più competitiva", ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Fernando Ferroni. Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Massimo Inguscio: "Questo piano di reclutamento - ha rilevato - consentirà di proseguire con la selezione di personale altamente qualificato ed in linea con le aree strategiche del Cnr".

Positivo anche il commento del direttore generale dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Anna Sirica, che considera il Piano "una notizia fondamentale per il mondo della ricerca" e "una bella novità per l'Asi, che ha la possibilità di ampliare le sue risorse professionali di 24 giovani tra ricercatrici e tecnologi".

Per il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Gaetano Manfredi, il via libera al Piano segna "un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni".

Il decreto prevede lo stanziamento di 12 milioni per il 2018 e di altri 76,5 per il 2019 per il reclutamento di ricercatori di tipo B e per il loro consolidamento alla fine del contratto triennale, una volta ottenuta l'abilitazione scientifica nazionale nella posizione di professore di seconda fascia, per un totale di 1.305 posti. Il decreto per gli enti prevede invece 2 milioni per il 2018 e 13,5 dal 2019. Si potranno assumere ricercatori e tecnologi a tempo indeterminato.

Il bando Pon infine, mette a disposizione 110 milioni per interventi tesi a mobilità e attrazione di giovani ricercatori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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