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Palermo, Lupo: "Ingiusto il mio esonero". Zamparini: "Serviva più grinta"

PALERMO. Per Zamparini si tratta di un allontanamento giusto e motivato, per Fabio Lupo invece non lo è affatto. E’ già polemica a distanza tra il patron rosanero e l’ex ds del Palermo Calcio dopo l’ufficialità dell’addio.

Lupo interviene così su un “esonero” apparentemente immotivato: “Sono contento per la squadra, ho avuto un rapporto vero con loro, ma non metabolizzo questo esonero. E non ci riuscirò mai – dice Lupo – Zamparini mi ha parlato di mancanza di empatia e feeling. Ne ho preso atto. Ma da lui ho sempre avvertito stima e rispetto. Se parliamo di mercato Zamparini sa che ho fatto il massimo da lui consentito: le scelte sono sempre state condivise".

E ancora: "Poco presente? Mi si possono imputare tante cose, ma non questo. Il mio esonero è ingiusto e ingiustificato, l’ho detto anche al presidente. Siamo partiti con il primo giorno a Boccadifalco che non potevamo allenarci, mentre ora credo che qualcosa sia cambiato… Per il contesto nel quale ho lavorato e la tempistica questo esonero non ha senso. Se non quello di punirmi, magari per l’eccessiva autonomia, ma non per il contenuto del mio operato. Sono stati comunque sette mesi bellissimi di grande lavoro in una città unica”.

Zamparini, invece, tesse già le lodi del neo ds Valoti: “Penso che sia compito del presidente prendere le decisioni e dare al Palermo la struttura più idonea per salire in Serie A in questa stagione. Io non ero in sintonia con un certo lavoro di mercato fatto a gennaio e con la mancanza di vicinanza del direttore sportivo con la squadra. Ho preso Valoti perché spero che dia un contributo ai giocatori e al mister con una grinta più forte di un signore come Fabio Lupo che siccome era un signore mancava di un po' di quella grinta necessaria in Serie B".

Poi rivela: "Valoti era già stato contattato a giugno, prima ancora di Fabio, perché era stato già uno dei papabili. Poi per alcuni disguidi non si era potuto presentare e aveva perso il treno, ora l'ho ricontattato e siamo giunti a questo accordo. Non esistono consulenti vicino a me, mi dipingono come un cretino, ma non lo sono. Nessuno incide sulle mie decisioni anche se mi informo sul mercato quando devo prendere delle decisioni, ho sentito il presidente dell'Albinoleffe e il Sudtirol che mi hanno dato ottime referenze su di lui”.

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