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Elezioni, niente duelli diretti tra big: le sfide su cui puntare il 4 marzo

ROMA. E' più di sinistra, a Bologna, votare il Pd capitanato da Pier Ferdinando Casini o l'ex governatore Vasco Errani alla guida di Leu? E' il dubbio amletico al quale dovranno rispondere gli elettori del centrosinistra di Bologna, la roccaforte "rossa" dove da anni la Lega sta guadagnando terreno, in una delle sfide di collegio più avvincenti.

Perché se è vero che a queste elezioni non assisteremo ad un duello diretto tra i big, saranno molti i match su cui puntare l'attenzione per capire l'esito del voto.

Il premier Gentiloni corre nel suo collegio di residenza, nella Capitale (Roma 1), e a sfidarlo saranno Angiolino Cirullo, un imprenditore che ha perso il proprio investimento in Banca Etruria dopo il crac dell'Istituto, nonché Filippo Miraglia di Leu, vicepresidente nazionale di Arci, e il candidato centrista Luciano Ciocchetti.

Il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato a Firenze Centro al Senato, se la vedrà con il professore "no euro" Alberto Bagnai (indipendente della Lega), con la senatrice uscente di Si Alessia Petraglia e, per il M5s, con l'avvocato Nicola Cecchi, che non solo nel 2016 aveva la tessera Dem ma su Facebook annunciò il suo sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Scontro sempre sulla linea rispetto all'Europa anche quello, a Siena, tra il ministro Pier Carlo Padoan e l'economista Claudio Borghi, candidato del centrodestra.

Molto ha fatto discutere, fuori e dentro il Pd, la candidatura della sottosegretaria ed ex ministra Maria Elena Boschi a Bolzano che se la vedrà con Micaela Biancofiore che gioca in casa.

A sbarrare la corsa di Luigi Di Maio, nel collegio di Pomigliano-Acerra, ci proveranno Vittorio Sgarbi, Antonio Falcone, sindaco di S.Vitaliano per il Pd, e l'ex segretario Pd a Casal di Principe Carlo Corvino, ora con Leu.

Una sfida all'ultimo voto tra ex "compagni" sarà quello a Lecce, per il Senato, tra Massimo D'Alema e l'ex Cgil, ora renziana di ferro, la viceministro Teresa Bellanova. L'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani correrà invece, nel proporzionale per la Camera, a Verona e a Padova-Rovigo.

Niente collegi uninominali anche per Matteo Salvini ma cinque posti da capolista in listini proporzionali al Senato (Calabria 1), Lazio 1 (Roma), Lombardia 4 (Milano), Liguria 1, Sicilia 2.

Giorgia Meloni, invece, si candida a Latina, città tradizionalmente di destra, dove si sfiderà con il deputato uscente del centrosinistra Federico Fautilli (+Europa) e, per Leu, con Tommaso Conti, ex sindaco di Cori, anche lui un transfuga del Pd.

Le due massime cariche istituzionali, il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini, correranno nei collegi sia a sud che a nord. La seconda carica dello Stato, al Senato nella sua Palermo (Centro) affronterà Steni Di Piazza (M5S), cattolico aderente al movimento dei focolarini, direttore della filiale di Banca Etica a Palermo e Leopoldo Pianpiano, l'ex consigliere comunale del Pdl, poi passato a Sicilia Futura, la lista dell'ex ministro Cardinale.

Promette di prendere casa a Milano Boldrini che sfiderà Bruno Tabacci (+Europa) e una degli avvocati di Berlusconi, Cristina Rossello e per il M5S Alberto Bonisoli, direttore del Naba.

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