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Corea del Sud, chiesti 30 anni di carcere per l'ex presidente Park

Park Geun - Corea del Sud - Fonte Ansa

PECHINO. Trenta anni di carcere per l'ex presidente della Corea del Sud: è la richiesta di condanna avanzata dalla pubblica accusa nei confronti di Park Geun-hye, nell'ambito del processo in corso a Seul in cui è l'imputata di maggior peso e che volge alle battute finali, almeno nel primo grado di giudizio.

A riferirlo è l'agenzia Yonhap, ricordando che nei suoi confronti ad aprile, il mese dopo la chiusura della procedura d'impeachment, erano stati formulati 18 capi d'imputazione per reati come corruzione, abuso di potere e rivelazione di segreti di Stato.

Il collegio giudicante della Central District Court, dove è in corso il processo, dovrebbe fissare oggi la data per l'annuncio del verdetto (verosimilmente tra fine marzo e inizio aprile) a carico di Park, prima donna salita alla carica istituzionale più alta della Corea del Sud: se colpevole, sarebbe la terza condanna penale di un ex presidente.

Park, 66 anni e figlia del dittatore e modernizzatore del paese Park Chung-hee, ha disertato oggi l'aula per la lettura delle richieste della procura che ha chiesto anche una multa di 118,5 miliardi di won (circa 110 milioni di dollari).

Nei suoi confronti la procura ha contestato la collusione con l'amica di vecchia data e confidente Choi Soon-sil (ribattezzata la "sciamana" dai media locali) nell'estorsione di 77,4 miliardi di won a grandi conglomerate, tra cui i colossi Samsung, Lotte e SK, in cambi di coperture e favori politici.

Park, in stato di arresto dallo scorso marzo, si è sempre proclamata innocente. E' accusata anche di aver riferito a Choi segreti di Stato, secondo lo schema accusatorio della procura.
Choi è stata condannata a 20 anni di carcere appena due settimane fa ed è in attesa del riesame d'appello.

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