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Si chiudono i Giochi, per l'Italia luci e qualche delusione

PYEONGCHANG. Tra gioie e dolori si chiude la spedizione della Federazione italiana sport invernali ai Giochi Olimpici di Pyeongchang. Gioie per i due ori a lungo agognati, che sono arrivati in specialità che non avevano mai spinto l'Italia sul gradino più alto del podio.

Dolori per le aspettative inattese, un po' per sfortuna e un po' per errori. Alla fine il bilancio è comunque positivo. Lo sottolinea Flavio Roda, presidente della Fisi, intervenuto a Casa Italia per tirare le conclusioni dell'avventura azzurra. L'Italia chiude al dodicesimo posto con 10 medaglie.
"L'Olimpiade - ha detto - ci lascia complessivamente abbastanza soddisfatti. Abbiamo conquistato due ori che da alcune edizioni non si vincevano. Il merito è degli atleti che sono riusciti a vincere delle medaglie. La Federazione sa che le vittorie sono principalmente degli atleti". Poi entra nel dettaglio: "Moioli e Goggia hanno ottenuto successi in specialità dove non ci eravamo mai riusciti. L'argento di Pellegrino è tutto 'suo'. Il bronzo di Federica Brignone è un grande successo, conosciamo il valore dell'atleta e forse poteva raggiungere obiettivi maggiori. Infine la medaglia di Windish è stata la più combattuta, nella bufera, mentre la staffetta di biathlon ha lavorato benissimo per raggiungere il bronzo".
Ma ci sono anche le delusioni. "Ci sono obiettivi che non sono stati raggiunti, occorrerà approfondire. Alla vigilia avevo detto che potevamo vincere tra sei e 10 medaglie. L'impegno non è mai mancato". Sotto le attese Dominik Fischnaller nello slittino, quarto per un soffio, e lo snowboard con Roland Fischnaller, fuori ai quarti di finale.
La più grande amarezza è arrivata dalla discesa libera maschile. "Davo per certa la medaglia - ha detto Roda - magari non l'oro ma il podio sì. Abbiamo fatto di tutto e di più per la squadra. Paris fino all'ultimo canalino era tra l'argento e il bronzo. Non ho rimpianti ma non siamo stati performanti come l'anno scorso, dopo quattro anni di grandi risultati in Corea non abbiamo concretizzato".

Poi - prosegue - "ci sono sport che non funzionano come il salto sugli sci, lo sci di fondo femminile, lo skeleton, alcune specialità dello snowboard dove non abbiamo atleti, il bob, i problemi sono di reclutamento dei giovani ma anche di infrastrutture". A tal proposito Roda ha ammesso che "le piste di bob e slittino sono un problema da risolvere, l'idea è di sistemare cinque curve della pista di Cortina per gli allenamenti".

L'ultimo capitolo riguarda le Olimpiadi del 2026. il presidente Fisi su questo non ha dubbi: "Sono facili da raggiungere, c'è la volontà di riportarle in un ambiente alpino. Bene la candidatura di Milano, ma personalmente coinvolgerei anche il Triveneto dove ci sono già molte strutture idonee a ospitare le gare. E' il Coni che dovrà tirare le fila".

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