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Estremisti in piazza, Palermo blindata. Scontri a Torino, Gentiloni: "Minoranze sparute"

Tafferugli tra centri sociali e forze dell'ordine durante il corteo del Primo Maggio a Torino, 1 maggio 2017.ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. La violenza infiammi gli ultimi giorni prima del voto in Italia. Ma il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni prova a rasserenare gli animi. "Minoranze sparute" sono dietro i "gravissimi episodi". Non c'è il rischio di un ritorno al clima degli anni '70, perché "siamo perfettamente in grado di impedire che questi episodi abbiano contagio, diventino diffusi".

Queste le parole del premier, mentre l'attenzione del Viminale è puntata in particolare sulle manifestazioni che vedono sulle strade gli "opposti estremismi", come quella di domani a Palermo (Forza Nuova 'versus' antagonisti e centri sociali). E come quella di ieri sera a Torino, teatro di una guerriglia durante il corteo antifascista contro CasaPound: due agenti sono rimasti feriti e due manifestanti bloccati. Sempre domani a Roma sfileranno gli antifascisti: tremila uomini delle forze dell'ordine vigileranno sul rischio infiltrati.

Cortei e manifestazioni politiche si svolgeranno a Palermo, organizzate da Forza Nuova e dai centri sociali. Previsto un grande spiegamento di forze dell'ordine per garantire il regolare svolgimento delle due iniziative, soprattutto a pochi giorni dall'aggressione di Massimo Ursino, segretario provinciale di Fn.

La manifestazione di Forza Nuova si svolgerà prima con un concentramento in piazza Crispi, poi un corteo, ancora da stabilire, per le vie del centro fino in piazza Verdi, dove si terrà il comizio di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova

Per il ministro dell'Interno Marco Minniti "non siamo in una situazione di emergenza per l'ordine pubblico. C'è molta attenzione e non sottovalutiamo nulla. Il voto deve svolgersi garantendo a ciascuno di manifestare la propria opinione e, contemporaneamente, stabilendo un limite invalicabile, l'uso della violenza ed è quello che stiamo facendo".

Quanto a chi invoca lo scioglimento dei partiti neofascisti, per Minniti "deve reggere un percorso, non basta un'iniziativa del ministero dell'Interno. Non può succedere in un Paese antifascista che uno scioglie un movimento per simpatie fasciste e poi il Tar lo rimette in campo".

Il leader di CasPOund Simone Di Stefano protagonista, oggi, di un altro caso: ha girato uno spot elettorale al Sacrario di Redipuglia (Trieste), dove sono custodite le spoglie di circa 100 mila soldati caduti nella prima Guerra mondiale. "Disgustoso" e "inaccettabile", insorgono esponenti di Pd e LeU.

Mentre il deputato Davide Mattiello (Pd) ha presentato alla procura di Torino un esposto contro CasaPound e Forza Nuova, che hanno "raccolto l'eredità politica del Partito Fascista. La giustizia farà il suo corso".

Primi indagati, intanto, a Perugia, per lo scontro avvenuto tra militanti di Potere al popolo e di CasaPound nella notte tra martedì e mercoledì nei pressi di una plancia per l'affissione di manifesti elettorali. Rissa e lesioni i reati ipotizzati per cinque persone (tre militanti di CasaPound e due di Potere al popolo). A Palermo, proseguono le indagini sul pestaggio del segretario provinciale di Forza Nuova, Massimiliano Ursino.

Oggi l'udienza di convalida dei fermi di Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, i due giovani esponenti del centro sociale Anomalia che, insieme ad altri sei ragazzi (tra cui una donna), avrebbero aggredito Ursino. Il pm ha parlato di "azione vigliacca" che "non può far dubitare della sussistenza certa del dolo non delle lesioni ma del tentato omicidio".

Il leader di LeU, Pietro Grasso, al forum Facebook-ANSA, condanna "la violenza, da qualsiasi parte possa provenire. Va condannata e va fermata cercando di reprimere sul nascere qualsiasi manifestazione di violenza collegata con la ideologia politica". Alessandro Di Battista (M5S) si dice preoccupato per il clima, "ma fenomeni di violenza e rigurgiti di xenofobia non si contrastano con i minuti di raccoglimento boldriniani quanto rafforzando i diritti economici e sociali dei cittadini". Per Ignazio La Russa (FdI) "bisogna impedire che, con la scusa dell'antifascismo, tornato di moda, anziché parlare dei problemi seri della gente, si dia spazio a violenze e disturbi, come abbiamo visto in questi giorni".

Su InfoAut, sito di riferimento degli antagonisti, si rilancia: "quando qualcuno picchia un fascista il castello di carte crolla. Diventa palese che impedire a questa gente di fare il bello e il cattivo tempo è possibile, che non occorre passare per le urne o per chi sa quali interpretazioni sociologiche, basta fargli pagare il prezzo delle loro arroganza".

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