Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Web unica finestra con il mondo, 30 mila giovani sono 'ritirati sociali'

Quasi tutto il tempo trascorso in casa, con Internet come unico 'appiglio' per connettersi con l'esterno. Si stima che siano intorno ai 30mila i ragazzi 'ritirati sociali' in Italia. Un dato che sembra anche sottostimato. Si tratta di giovani, dagli 11 ai 20 anni prevalentemente, che non escono di casa , hanno rinunciato alla scuola o ci vanno irregolarmente, non hanno una rete di amicizie significative, che trascorrono quasi tutto il loro tempo in casa. Prevalentemente con internet perché diventa l'unico modo per rimanere connessi all'esterno. A dipingere il quadro di questo fenomeno David Martinelli, medico del Centro Pediatrico Interdipartimentale Psicopatologia da web della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, tra i relatori della conferenza di presentazione dell'appello per la prima Giornata interazione della S-connessione al ministero della Salute.

    "I genitori se ne accorgono però non sanno cosa fare. Le azioni portate avanti risultano inefficaci perché di fronte a un ragazzo che afferma di non voler più andare a scuola lo puoi anche portare di peso ma si ottiene poco - spiega lo specialista - Spesso a noi si rivolgono soprattutto i genitori, si rendono conto che la situazione non è più tollerabile e non riescono a trovare uno strumento efficace. Il primo contatto che abbiamo più frequentemente è con i genitori perché molti ragazzi si rifiutano di venire". 
   

Sconnessiday,una giornata senza web per guardarsi e parlare
La proposta al ministero della Salute,istituirla il 22 febbraio

Sconnessiday: istituire una giornata di 'sconnessione' dal web il 22 febbraio di ogni anno, per far riflettere sull'importanza di disconnettersi dai device e 'riconnettersi' con la vita reale. Magari ricordando di farlo un'ora al giorno, tutti i giorni. Questa la proposta al Ministero della Salute che nasce dalla sinergia tra Consulcesi Club, network impegnato nella formazione dei medici, e gli attori e il regista di "Sconnessi", film nelle sale da oggi, Christian Marazziti, con la promozione di una campagna social e la Pagina Facebook. "Con 'Sconnessi' ho voluto sottolineare il paradosso del contesto attuale, nel quale abbiamo sempre la possibilità di essere prossimi a qualcuno, grazie a messaggi, social network, senza tuttavia stare mai vicini a nessuno", evidenzia Marazziti. "Siamo tra i primi a credere nella tecnologia - sottolinea Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi e CEO di Falcon Production, che ha co-prodotto il film Sconnessi - ma riteniamo che si debba intervenire per regolamentare l'abuso di internet e smartphone. È ormai scientificamente dimostrato che questo ha conseguenze sulla nostra salute, siamo di fronte a vere patologie su cui i medici sono chiamati a formarsi. Chiediamo al Ministro che venga proclamata la Giornata Mondiale della S-connessione". "La nuova generazione, che viene definita dei 'nativi digitali' - spiega David Martinelli, del Centro Pediatrico Interdipartimentale Psicopatologia da Web della Fondazione "Policlinico Gemelli" - ha sviluppato un modo di vedere la realtà che è diverso dalla generazione precedente. Internet è un mezzo, quindi in sé né buono né cattivo, però è fondamentale che la generazione degli adulti, dei genitori, degli educatori e soprattutto dei medici sia consapevole di questo nuovo modo di vedere la realtà per potersi relazionare correttamente con i giovani. Concordare con i ragazzi un periodo di 'disconnessione', almeno per un'ora al giorno - osserva - consente loro di riappropriarsi di relazioni e rapporti personali".

 

Lorenzin, non sottovalutarne dipendenza da tecnologie

"Il tema delle dipendenze dalle tecnologie, che è un nuovo mondo di dipendenze che si affaccia nella nostra realtà, non è da sottovalutare". A dirlo è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un video inviato in occasione della presentazione di "Sconnessiday' giornata dedicata alla "sconessione". "Stiamo attenti - aggiunge - non è il mezzo in sè che crea un problema, è come noi lo usiamo. Ma non c'è niente che possa sostituire la relazione umana, il fatto di stare insieme agli altri, di parlarci, di guardarci negli occhi; così si vince la solitudine, non attraverso un telefonino".

Caricamento commenti

Commenta la notizia