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Primo manuale salva-astronauti, per difenderli dalle radiazioni

È pronto il primo "manuale di istruzioni" per aumentare la resistenza del corpo umano alle radiazioni, in vista dei futuri lunghi viaggi nello spazio, come quelli su Luna e Marte. E' il risultato della revisione degli studi fatti sull'argomento e di una lista di soluzioni futuristiche per spingere e accelerare la ricerca in questo campo, pubblicato sulla rivista Oncotarget da un gruppo  di ricerca internazionale coordinato dalla Fondazione di Ricerca sulla Biogerontologia.

"Al momento c'è pochissima ricerca sulla radioresistenza nello spazio - commenta uno degli autori, Afshin Beheshti della Nasa - e l'importanza di questi studi è ridurre i rischi per la salute e sviluppare contromisure". Il manuale presenta gli ambiziosi obiettivi da raggiungere per migliorare la radioresistenza umana, come la regolazione di meccanismi interni di protezione e riparazione, e gli strumenti per raggiungerli, come terapia genica e ingegnerizzazione del Dna, sostituzione di molecole organiche con forme simili più resistenti, tecnologie di rigenerazione dei tessuti e metodi per rallentare l'attività metabolica preservando le funzioni cognitive.

 

Le principali strategie per difendere gli astronauti dalle radiazoni nelle future missioni dirette su Luna e Marte (fonte: Biogerontology Research Foundation, NASA Ames Research Center, Environmental and Radiation Health Sciences Directorate at Health Canada, Canadian Nuclear Laboratories, Belgian Nuclear Research Centre, Oxford University, Insilico Medicine, Insilico Medicine Taiwan, Boston University, Johns Hopkins University, University of Lethbridge, Ghent University, Center for Healthy Aging)

 

 "La ricerca molto ben finanziata in campo aerospaziale può aiutare anche quella in campo biomedico, finanziata invece pochissimo", aggiunge Franco Cortese, della Fondazione di Ricerca sulla Biogerontologia, che ha partecipato allo studio. "Prima o poi succederà: lasceremo la Terra e vagheremo nello spazio - conclude n altro autore, Dmitry Klokov dei Laboratori Nucleari Canadesi - ed è meglio cominciare subito a pensare come affrontare la sfida".

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