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Nella CO2 il segreto degli Inferi dell'antica Roma

Svelato il mistero delle porte degli inferi, dove gli antichi romani offrivano sacrifici al dio dell'oltretomba Plutone: erano le esalazioni di anidride carbonica (CO2) provenienti dal sottosuolo a uccidere gli animali vittime dei riti, mentre i sacerdoti eunuchi rimanevano illesi perché più alti rispetto agli accumuli del gas asfissiante. A indicarlo è lo studio di una delle più famose porte degli inferi dell'antica Roma, quella di Hierapolis, in Turchia, scoperta nel 2012 dalla missione diretta dall'archeologo Francesco D'Andria, dell'Università del Salento.

Ricostruzione tridimensionale per complesso architettonico del Plutonio (fonte: Massimo Limoncelli)

A distanza di pochi anni, un gruppo di ricerca internazionale guidato dal biologo Hardy Pfanz dell'università tedesca di Duisburg-Essen, è tornato nel sito per misurare la concentrazione di anidride carbonica nell'arena durante le diverse ore del giorno e della notte. I risultati, pubblicati sulla rivista Archaeological and Anthropological Sciences, dimostrano che nelle ore diurne il calore del sole dissipa il gas, mentre di notte, sul pavimento dell'arena, si forma una spessa coltre di CO2 particolarmente letale soprattutto verso l'alba, quando il gas raggiunge una concentrazione del 35% nei primi 40 centimetri di altezza: quanto basta per stordire e poi uccidere animali come i tori nel giro di pochi minuti.

La porta degli Inferi prima del restauro (fonte: missione archeologica italiana a Hierapolis)

Pfanz sostiene che i sacerdoti fossero consapevoli della particolare composizione dell'aria e che per questo si sarebbero avvicinati alla porta degli inferi soltanto intorno a mezzogiorno. Secondo quanto riportato dal sito della rivista Science, invece, l'ipotesi non sarebbe condivisa da Francesco D'Andria, che proprio intorno alla porta degli inferi (chiamata Plutonio) aveva rinvenuto diverse lampade ad olio, segno della presenza dei sacerdoti anche nelle ore di buio, proprio quando la CO2 era più pericolosa.

La porta degli Inferi dopo il restauro (fonte: missione archeologica italiana a Hierapolis)

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