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Il Sagrantino debutta con l'annata 2014

- MONTEFALCO (PERUGIA) - Quattro secoli di storia e 25 anni da Docg: il Sagrantino debutta con l'annata 2014 e sfiora 2 milioni di bottiglie.

Il 19 e 20 febbraio, in occasione della quarta edizione di "Anteprima Sagrantino", 200 esperti del settore, tra operatori e giornalisti, raggiungeranno Montefalco da 20 Paesi per conoscere le 36 aziende e scoprire le 180 etichette in degustazione, sul mercato in questo 2018.

Stando alle stime del Consorzio tutela vini Montefalco, che riunisce 231 soci di cui 60 cantine, il 16,7% della produzione di vino in Umbria è costituita dalle denominazioni Montefalco (6,3% di Montefalco Sagrantino Docg e 10,4% di Montefalco Doc) per un totale di 5 milioni di bottiglie prodotte nel 2016 (2 milioni circa di Sagrantino).

Il settore vitivinicolo rappresenta una delle più importanti filiere del sistema agroalimentare umbro: "La superficie vitata della Regione, 13mila ettari circa, pari all'1,9% di quella nazionale, conta 21 denominazioni di origine. Due di esse, la Docg Sagrantino e la Doc Montefalco, sono racchiuse nei mille ettari vitati del comune di Montefalco e parte dei territori di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria.

Elementi che parlano chiaro sulla qualità e l'impegno produttivo del nostro territorio, volano del sistema agro turistico" osserva - in una nota - Amilcare Pambuffetti, presidente del Consorzio.

Nell'area del Montefalco Sagrantino Docg le presenze turistiche, nel 2017, sono state 94.000 (51% italiani e 49% stranieri), mentre gli arrivi turistici 31.056 (68% italiani e 32% stranieri). Le principali correnti italiane si confermano Lazio, Umbria, Lombardia, Campania, Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Non sorprende, invece, che i visitatori stranieri più numerosi arrivino da Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Olanda e Belgio, Paesi interessati da un importante esportazione dei vini di Montefalco.

Lo scorso anno, il 70% della produzione - è detto ancora nella nota del Consorzio - è stata destinata all'export principalmente verso Stati Uniti (26%), Germania (10%) e Cina (8%) che si sono confermati i maggiori estimatori, e in quota minore, verso Svizzera (4%), Inghilterra (5%), Danimarca (2%), Giappone (4.5%), Canada (4%), Olanda (4%) e Belgio (4%). (ANSA).

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