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Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia
Gentiloni: "Un esempio per tutta Italia"

MESSINA. Tra Sicilia e Calabria un network che abbraccia quotidiani, web, radio e tv con l'obiettivo di essere sempre più forti nel futuro. Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia insieme in un nuovo progetto editoriale. Due giornali gemelli ma diversi. 

"Celebriamo oggi il fatto che due grandi editori hanno deciso di unire le forze e fare tesoro delle loro professionalità per andare avanti insieme. Dobbiamo dir loro grazie. Decisione di cui tutto il Paese deve essere grato. Grazie agli Ardizzone e ai Morgante, guardiamo a voi con ottimismo e gratitudine", ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha "battezzato" l'iniziativa, intervenendo al convegno "Con le radici nella storia, scriviamo il futuro",  durante il quale è stato presentato al pubblico il nuovo progetto editoriale che vede insieme Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia. "Il Mezzogiorno - ha aggiunto il premier - condivide i tassi di crescita del resto del Paese. In alcuni casi maggiori rispetto al Centro-nord. Resta il divario su occupazione e lavoro. Questa deve essere la priorità di chi governa".

"La nostra battaglia è sull'informazione locale, raccontando il territorio - ha detto nel suo intervento Lino Morgante, amministratore delegato della Ses e direttore editoriale di Gazzetta del Sud -. I giganti del web quotano in borsa 4 mila miliardi di euro e uno snodo importante è la tutela del diritto d’autore. Dobbiamo abituare la gente al fatto che la qualità va pagata. Il gratis è un progetto rischioso".

Sul nuovo progetto editoriale, Morgante ha spiegato che "i due giornali saranno gemelli diversi, ognuno con le proprie peculiarità: siamo usciti da una crisi importante durata dieci anni. Abbiamo deciso di razionalizzare le risorse per garantire un'informazione buona, eccellente e di ottima fattura. Ma c'è un problema importante, una concorrenza esagerata della rete, una sorta di oligopolio. Il problema delle risorse c'è e resterà - ha aggiunto -: Facebook e Google gestiscono il 75% del mercato pubblicitario mondiale, è un problema. Questo oligopolio è in conflitto con il concetto di pluralismo e di democrazia. Le nostre realtà si dovranno sempre più confrontare con questo, credo che servirebbe una maggiore tutela del diritto d'autore".

Un grande compito quello dei due giornali, dei loro siti, tv e radio: raccontare il Mezzogiorno, la Sicilia e la Calabria, due regioni diverse accomunate dalla sfida di volere crescere. "C’è un Sud che merita di essere raccontato - dice Alessandro Notarstefano, direttore della Gazzetta del Sud - Ma la mia preoccupazione è capire chi sono gli interlocutori. Noi al cartaceo riserviamo gli approfondimenti, la differenza sono i contenuti ma anche i fruitori dell’informazione".

"Il ruolo dei giornali è anche quello di stimolo - afferma il vicedirettore del Giornale di Sicilia, Marco Romano -. Operare perché la gente sappia e sappia da sola farsi un'idea di quale sia la realtà di questo territorio".

I colossi del web, i siti internet: in due parole, la rivoluzione digitale e il ruolo dei media, con la loro funzione e credibilità nel mare dell'informazione online, sono stati i temi su cui si è concentrato il convegno. "Siamo nel pieno di una rivoluzione digitale, erigere barricate non serve - avverte il direttore del Tg1, Andrea Montanari -. Bisogna avere la forza “negoziare”. E quello che stanno facendo alcune realtà editoriali con ottimi siti internet".

"Di fronte all’algoritmo tecnologico, un’informazione credibile e di qualità può vincere la sfida e diventare punto di riferimento per le nuove generazioni", sostiene Maurizio Costa, presidente Fieg.

"È importante che due “concorrenti” storici abbiano deciso di andare avanti insieme - commenta Gaetano Miccichè, il presidente di Banca Imi, nella seconda parte del convegno dedicato al ruolo dei media sull'immagine e lo sviluppo del Mezzogiorno -. Perché le dimensioni, oggi, contano sempre di più".

 

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