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Mezzi pubblici gratis per combattere l'inquinamento, l'idea del governo tedesco

Bonn

BERLINO. Mezzi pubblici gratis, in Germania, per migliorare la qualità dell’aria: lo scenario di questa sorta di rivoluzione è contenuto in una lettera inviata a Bruxelles da tre ministri tedeschi, confermata oggi dal portavoce di Angela Merkel. Steffen Seibert ha affermato che il governo sarebbe «pronto a fare dei passi» in questa direzione. Ma per ora si parla solo di test in cinque città.

I mezzi pubblici gratuiti sarebbero introdotti in via sperimentale e temporanea in alcune città campione per evitare di incorrere nella procedura di infrazione della Commissione europea per lo sforamento dei parametri sulla qualità dell’aria, in particolare per il non raggiungimento degli obiettivi sul diossido di azoto. A Berlino è stata quindi confermato l’invio di una lettera firmata dai ministri dell’Ambiente, dei Trasporti e dall’ufficio di Cancelleria al commissario per l’ambiente a Bruxelles, Karmenu Vella. Nella lettera vengono illustrate una serie di misure volte a migliorare la qualità dell’aria nelle città più inquinate, come l’introduzione di limiti di emissioni nocive per taxi e bus o l’istituzione di zone ad emissioni ridotte in alcune parti delle città. Tra queste misure, è prevista anche la sperimentazione dei mezzi pubblici gratuiti a Bonn, Essen, Mannheim, Herrenberg e Reutlingen.

Il governo, insieme ai comuni e ai Laender, dovrebbe sostenere il peso economico di questa decisione, ma i sindaci e l'associazione dei comuni sono subito insorti. Il dirigente del secondo municipio di Monaco, Josef Schmid, ha fatto presente che la società dei trasporti di Monaco ha servito nel 2016 addirittura 711 milioni di passeggeri, ricevendo un’introito di 872 milioni di euro. Se i passeggeri aumentassero e le entrate fossero ridotte a zero, sarebbe complicato aumentare la capacità del trasporto pubblico per adeguarlo alle nuove necessità. Senza contare i costi per la manutenzione e le nuove tratte, ha continuato Schmid. Di opinione simile anche Gerd Landsberg, alla guida dell’Associazione delle città e dei comuni tedeschi, che ha fatto sapere che «i comuni e le aziende locali di trasporti non possono pagare» i 13 miliardi che costerebbe la manovra di rendere gratuito il traffico urbano, e che una misura del genere può «diventare solo un progetto futuro a lungo termine». Il responsabile della Regione del Reno e Neckar stima i costi per la gratuità dei mezzi pubblici nella sola città di Mannheim, una di quelle interessate dalla sperimentazione, con 80 milioni di mancato guadagno per un solo anno.

Spara a zero sulla proposta anche il consulente per la circolazione del partito dei Verdi, ex presidente della commissione circolazione al parlamento europeo, Michael Cramer, secondo il quale la proposta è «una manovra diversiva» per scongiurare la minaccia della procedura di infrazione senza affrontare la questione con serietà. A suo parere, per migliorare la qualità dell’aria, si dovrebbero fermare le sovvenzioni del diesel e proseguire con gli aggiornamenti tecnici delle auto di questo tipo.

Per ora si tratta di una proposta senza effetto immediato, ma il dibattito si è acceso tra chi vive in città e chi vive in campagna. Perché, si leggeva oggi sulla stampa tedesca di oggi, chi vive fuori dovrebbe finanziare attraverso le tasse l’aria pulita dei residenti delle città?.

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