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Fratelli d'Italia contro il direttore del Museo Egizio di Torino: "Lo cacceremo" ed è bufera

ROMA. Bufera politica sulle dichiarazioni di Giorgia Meloni contro il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, inviso a Fratelli d'Italia per aver lanciato - tra le iniziative promozionali - un'offerta per le giovani coppie arabe alle quali si offrono due entrate con un solo biglietto. FdI invoca "giustizia" nelle nomine e fa sapere che una volta eletti destituirà Greco dall'incarico.  "Stiano tranquilli il direttore Greco e gli estensori dell'anacronistico appello: una volta al governo Fratelli d'Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoils system automatico al cambio del Ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l'appartenenza ideologica".

Assume toni minacciosi la polemica che da giorni vede esponenti Lega Nord e Fratelli d'Italia contro il blasonato museo torinese.

Lo scontro politico è presto fatto. "Noi le persone competenti come Cristian Greco, con esperienza internazionale e indipendenti le abbiamo chiamate a dirigere i musei italiani. La destra minaccia di cacciarle perché non ubbidiscono. E' proprio vero: il lupo perde il pelo ma non il vizio", commenta il ministro della Cultura Dario Franceschini su Twitter.

"Sono dichiarazioni di inaudita gravità (quelle di FdI, ndr) che tradiscono la natura intollerante di costoro; sarebbe bene che i loro alleati in doppiopetto berlusconiano si pronunciassero", dichiara Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, in risposta alla affermazioni della leader di FdiI Giorgia Meloni. "In ogni caso - aggiunge Chiamparino - per quel che mi riguarda esprimo solidarietà piena ed attiva a Cristian Greco lo difenderemo in tutti i modi e fino in fondo".

Al direttore Greco è arrivata una nota di solidarietà anche dai comitati tecnici scientifici del Mibact, ovvero gli esperti che affiancano il Consiglio superiore dei beni culturali. Nella lettera, firmata da Mariarosaria Barbera, Letizia Gualandi, Eugenio La Rocca (comitato per l'archeologia), Fabio Donato, Paola Dubini, Pierluigi Sacco, Maria Utili (comitato per i musei e l'economia della cultura) i tecnici del ministero guidato da Dario Franceschini si schierano accanto al museo torinese (che tra l'altro è gestito da una fondazione) e al suo direttore esprimendo "solidarietà e condivisione per le sue scelte culturali aperte e intelligenti". Ma nello stesso tempo stigmatizzano le critiche avanzate da Meloni spiegando che a loro avviso "nessuna scelta culturale debba essere oggetto di strumentalizzazioni e attacchi politici: la medesima formula oggi contestata, forse perché in periodo pre-elettorale - fanno notare- è stata ideata e applicata dallo stesso Museo e senza alcuna contestazione già un anno fa".

 

 

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