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A Torino il tempo scorre più lento che al Frejus, per la gravità

Condotto sulle Alpi il primo test 'sul campo' di un orologio atomico trasportabile: grazie alla sua incredibile precisione, ha confermato che in quota (nel traforo del Frejus) il tempo scorre in modo impercettibilmente più veloce che a valle (Torino) a causa della diversa forza di gravità, proprio come previsto dalla teoria della relatività di Einstein.

Il risultato è pubblicato sulla rivista Nature Physics dalla collaborazione europea coordinata dall'Italia,con l'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim), e dimostra come gli orologi atomici possano operare anche al di fuori dei laboratori per 'prendere le misure' della Terra e del suo campo gravitazionale. "Si tratta di un'importante prova di principio, che apre la strada ad un nuovo ramo della scienza chiamato geodesia relativistica", spiega Davide Calonico, ricercatore dell'Inrim.

"Finora questo genere di misure riguardanti la conformazione della Terra e il suo campo gravitazionale (utili per conoscere la geografia e la geologia di un territorio) venivano fatte con l'aiuto dei satelliti: i risultati, molto precisi, erano però dei valori medi su aree di 10-20 chilometri quadrati. Trasportando sul posto gli orologi atomici di nuova generazione, quelli ottici, potremo invece ottenere delle misure puntuali, con una sensibilità al centimetro e una maggiore rapidità, così da monitorare anche le variazioni della gravità nel tempo, per valutare ad esempio i cambiamenti del suolo in caso di dissesto idrogeologico".

La fattibilità della misurazione della gravità con gli orologi atomici, racconta Calonico all'ANSA, "è stata dimostrata trasportando un orologio atomico grande quanto un container fin dentro al tunnel del Frejus, tra Francia e Italia". Lo scorrere del tempo nel cuore della montagna è stato quindi confrontato con quello misurato in modo ultra-preciso nella sede Inrim di Torino da un orologio atomico a itterbio e da una fontana atomica al Cesio. Il confronto in tempo reale dei segnali, reso possibile da un collegamento in fibra ottica realizzato dall'Inrim e lungo 150 chilometri, ha permesso di calcolare la diversa forza di gravità fra le due località.

"I risultati sono coerenti con le misurazioni geodetiche fatte con i metodi tradizionali, anche se un po' meno precise", sottolinea Calonico. "Rendendo la tecnica più accurata, potremo misurare il campo gravitazionale in modo standard per tutti i Paesi e con una risoluzione senza precedenti, permettendo ad esempio di monitorare le dinamiche delle correnti oceaniche e l'innalzamento del livello dei mari"

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