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Italo non è più italiana: è passata al fondo americano, intesa da due miliardi

ROMA. Ntv-Italo mette in soffitta la quotazione in Borsa e corre nelle braccia del fondo Usa Global Infrastructure Partners (Gip).
La società ha accettato la nuova offerta da 1,940 miliardi ricevuta da Gip per il 100% del capitale sociale.

Inoltre è previsto che gli attuali azionisti di Italo incassino il dividendo di 30 milioni deliberato dall'assemblea della società e che la stessa sostenga spese relative all'interrotto processo di quotazione fino ad un massimo di 10 milioni di euro, quindi il controvalore complessivo dell'offerta americana è di 1,980 miliardi di euro.
L'offerta prevede poi che la sottoscrizione del contratto di compravendita, la cui esecuzione (closing) è condizionata dal via libera dell'Antitrust, avvenga entro l'11 febbraio.

Gli attuali azionisti hanno poi la facoltà di reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita alle stesse condizioni di acquisto da parte di Gip.
In mattinata, intanto, è convocato il Cda di Italo-Ntv che procederà al ritiro della domanda di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto depositata presso Consob e di ammissione a quotazione delle azioni della società depositata presso Borsa Italiana.

Gip è il fondo infrastrutturale più grande al mondo e gestisce circa 40 miliardi di dollari per i propri investitori. Tra gli asset che gestisce nel settore dei trasporti ci sono l'aeroporto londinese di Gatwick; Terminal Investment Limited ossia la divisione di Msc per la gestione globale dei porti. Gip è entrata nel 2013 e oggi ne possiede il 49% in joint venture con la famiglia Aponte, azionista di controllo di Msc; quindi l'aeroporto di Edimburgo e dal 2015 e' uno dei primi operatori ferroviari australiani.

"Avevamo detto che la quotazione in Borsa sarebbe stato un bellissimo coronamento. Hanno deciso diversamente, era un loro diritto, il fondo americano è molto serio", ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, parlando del passaggio di Italo al fondo americano, prima dell'incontro alle ex Ogr a Torino sul piano 'Impresa 4.0'. "Sono azionisti privati che hanno messo dei soldi facendo un lavoro difficile. Non è sempre facile rompere un monopolio", ha aggiunto Calenda.

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