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Torna la paura sui mercati: dopo il crollo di Wall Street a picco anche le Borse asiatiche

NEW YORK. Wall Street ancora sotto pressione. I futures sullo S&P;P 500 perdono il 2,3%, mentre quelli del Nasdaq 100 cedono il 2%.

Dopo Wall Street, a picco oggi anche le Borse asiatiche. Sul finale di seduta Tokyo cede il 4,97%, Hong Kong il 4,1%, Shanghai il 2,7%, Shenzhen il 3,3%, Seul l’1,27%. Sydney ha chiuso in ribasso del 3,3%. Il Nikkei, in calo del 10% dallo scorso 23 gennaio, è entrato in una fase di correzione tecnica.

Sui mercati, da tempo ai massimi, domina il timore per una ripresa dell’inflazione e un’accelerazione dei tassi Usa, con conseguente deprezzamento anche di tutto il comparto obbligazionario.

Ieri, nel giorno dell’insediamento di Jerome Powell alla guida della Fed Wall Street affonda e brucia i guadagni accumulati dall’inizio dell’anno. Il Dow Jones chiude perdendo il 4,62%, il calo percentuale maggiore dal 2011: l’indice è arrivato a perdere nel corso della seduta fino al 6,12% o quasi 1.600 punti per poi chiudere in calo di 1.175,21 punti, il calo maggiore della sua storia in una sola giornata. Lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,10%, il suo calo maggiore dal 2011. Il Nasdaq cede il 3,78%, la giornata peggiore dal giugno 2016.

Una seduta nera con il Dow Jones e lo S&P 500 ai minimi degli ultimi due mesi: per il Dow Jones si tratta della peggiore due giorni dal novembre 2008, nel pieno della crisi. A innescarla i timori di una fine a breve del ciclo di inflazione bassa e tassi bassi.

In una giornata volatile i listini americani hanno accentuato le perdite intorno alle 21.00 ore italiane: le vendite sono piovute sul mercato tanto che alcuni analisti hanno visto 'somiglianze' con il flash crash del maggio 2010. Il crollo di Wall Street ha fatto seguito a quello delle piazze europee, che hanno chiuso tutte in rosso con Milano in calo dell’1,64%.

Per Powell si tratta di un’accoglienza 'gelida' da parte di Wall Street. Fra gli analisti c'è chi ironizza sul fatto che al mercato piace mettere sotto pressione e vedere la reazione di tutti i nuovi presidente della Fed. Ma a preoccupare gli investitori sono le proprio le prossime mosse della Fed di Powell, che ha giurato divenendo il 16mo presidente della banca centrale americana. Il primo messaggio del neo presidente, affidato a un video, è però all’insegna della fiducia, senza alcun riferimento ai mercati: «la disoccupazione è bassa, l'economia cresce e l’inflazione è bassa. I mercati finanziari sono più forti di quanto non fossero prima della crisi».

Un’analisi condivisa dalla Casa Bianca che, pur dicendosi ''preoccupata" quando il mercato perde valore, si dice fiduciosa sulla «solidità dei fondamentali dell’economia».

Donald Trump parla per 40 minuti in Ohio di economia ma nessun accenno al crollo di Wall Street: il panico sui mercati arriva quasi in coincidenza dell’intervento del presidente americano allo stabilimento di Sheffer Corporation. Un discorso tutto sui benefici della riforma delle tasse e sul buon andamento dell’economia. Nessuna parola su Wall Street.
Il presidente americano ha fatto del rally dei listini americani un suo cavallo di battaglia per illustrare il successo delle sue ricette economiche. Ma nel giorno del maggior calo della storia in termini di punti per il Dow Jones, Trump resta in silenzio.

 

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