Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Nel futuro Suzuki "partnership mantenendo l'indipendenza"

MILANO - "La nostra identità deriva dalla nostra storia: facciamo il possibile per difenderla e per mantenere la nostra indipendenza: senza questa potrebbe essere difficile mantenere l'unicità che i clienti si aspettano da Suzuki", lo ha detto oggi a Milano, il Ceo dell'azienda nipponica Toshihiro Suzuki, nel ricevere il premio Gianni Mazzocchi. "E' vero che abbiamo bisogno di partnenrship - ha proseguito - per sviluppare i nostri prodotti ma vediamo l'indipendenza come un fattore importante. Mai arrendersi, spirito sfidante, faccia a faccia e cuore a cuore sono nello spirito di Suzuki e ci hanno fatto conquistare anche la fiducia del governo indiano che ancora oggi è un nostro partner fondamentale".

La famiglia giapponese Suzuki ha ricevuto il premio Gianni Mazzocchi 2018 per la sua storia centenaria di successo nell'industria automobilistica mondiale. Il riconoscimento è stato assegnato nel corso del Quattroruote Day: Giovanna Mazzocchi Bordone, presidente dell'Editoriale Domus, lo ha consegnato nelle mani di Toshishiro Suzuki, Chief Executive Officer dell'azienda nipponica.

La motivazione del premio, giunto all'ottava edizione e quest'anno realizzato dall'architetto De Lucchi. recita: "Una storia di successo nel mondo della mobilità, ancor più straordinaria non solo per la tenacia con cui la Casa ha difeso la propria indipendenza, ma anche per l'immutata fedeltà a una governance che vede i membri della famiglia proprietaria coinvolti in prima persona nella gestione industriale e nei processi decisionali. Se oggi la Suzuki è la nona marca al mondo per vetture vendute, lo deve allo spirito imprenditoriale e all'entusiasmo dei suoi leader Osamu e Toshihiro Suzuki, eredi di una dinastia che merita a buon titolo un posto di assoluta rilevanza nella storia dell'automobile". In passato il premio era stato assegnato a Ralph Nader (2011), John Barbard (2012), Giorgetto Giuguaro (2013), Takeshi Uchiyamada (2014), Lotta Jacobson (2015), Luca Cordero di Montezemolo (2016) e Giampaolo Dallara (2017).

Caricamento commenti

Commenta la notizia