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Raid contro gli immigrati a Macerata
Spari da un'auto: 6 feriti, un fermato

MACERATA. Momenti di paura a Macerata per una serie di spari partiti da un’auto con una sola persona a bordo e indirizzati contro gli stranieri. Sei i feriti segnalati, tutti stranieri di colore. Due di loro sono ricoverati in ospedale con riserva di prognosi e potrebbero essere operati a breve. Meno gravi le condizioni degli altri quattro i quali non è escluso che vengano dimessi a breve.

Un uomo è stato bloccato: si chiama Luca Traini, 28 anni, incensurato e originario delle Marche. Quando è stato bloccato dai carabinieri è stato trovato in possesso di una pistola e ha ammesso le proprie responsabilità. Traini è stato fermato in piazza della Vittoria, dinanzi al Monumento ai Caduti.

L'uomo ha sparato anche in via dei Velini e nei pressi della stazione, zone toccate dalle indagini per il caso di Pamela Mastropietro anche se nessun collegamento diretto è emerso tra Luca Traini e la giovane morta nei giorni scorsi. Dagli accertamenti è risultato che i due non si conoscevano. Non è stata accertata quindi alcuna frequentazione.

Una volta bloccato, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua. È alto circa 1,80, fisico atletico, calvo.

Tentativo di omicidio è il reato ipotizzato. Al momento la posizione del giovane è ancora al vaglio degli investigatori ma a suo carico dovrebbe essere formalizzato l'arresto. Dall'indagine è finora emerso che il giovane era da solo in auto quando ha sparato. Non stato ancora chiarito se abbia esploso i colpi mentre era in movimento o anche fermandosi.

Critiche e applausi all’arrivo del ministro dell’Interno Marco Minniti a Macerata, dove presiederà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dopo la sparatoria di questa mattina. Quando il titolare del Viminale è sceso dall’auto, un cittadino ha urlato «buffone, arrivi solo adesso». Subito dopo un altro paio di persone che erano davanti alla Prefettura hanno urlato "bravo" e battuto le mani.

«Nessuno cavalchi l’odio, la contrapposizione di fronte ad un fatto grave che poteva essere gravissimo». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti al termine del comitato per la sicurezza pubblica a Macerata, dove ha incontrato i vertici delle forze dell’ordine. «Auspico - ha aggiunto - una risposta ferma e unitaria» da parte di tutti.

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