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Seimila tumori all'anno causati da virus Hpv, 'Il vaccino ti salva la vita'

ROMA - "Ogni venti secondi, nel mondo, un bambino muore per malattie per cui esiste un vaccino. E in Italia ogni anno, oltre 6mila uomini e donne vengono colpiti da un tumore provocato dal Papillomavirus. Se ami tuo figlio, lo vaccini". E' il messaggio che la campionessa di tennis Flavia Pennetta lancia nello spot della Società Scientifica degli oncologi medici italiani (Aiom) e che fa parte della campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione per prevenire gravi malattie tra cui i tumori da Papillomavirus umano (HPV). Il video, dopo essere stato diffuso in oltre 600 sale cinematografiche, sbarcherà ora in TV e sui canali social, grazie ad un contributo non condizionante di MSD Italia.

L'iniziativa è stata presentata al Ministero della Salute. "Dobbiamo promuovere una maggiore cultura: più dell'8% di tutte le forme di cancro è riconducibile a virus tra cui l'HPV - afferma Giordano Beretta, Presidente Eletto AIOM -. Si calcola che 3 donne sessualmente attive su 4 contraggano il virus nel corso della vita. In Italia, la vaccinazione anti-Papillomavirus è gratuita per le 11enni fin dal 2007. Non solo le donne contraggono l'infezione: numerose patologie e tumori si registrano anche nell'uomo. Per questo, dal 2017 la vaccinazione anti HPV è offerta indistintamente a ragazze e ragazzi.

Tuttavia, i dati rivelano livelli di adesione alla vaccinazione ancora lontani dall'obiettivo del 95% prefissato dal Ministero della Salute. Appena il 56% delle giovani nate nel 2003, il 72% delle nate nel 2000 e il 70% delle nate nel 1997 si sono vaccinate. Stiamo dunque assistendo ad una preoccupante sottovalutazione di un'arma di prevenzione che invece potrebbe risparmiare ogni anno la sofferenza legata alla diagnosi di migliaia di tumori". Chiaro il messaggio dell'esperto: "Il vaccinarsi, contro le patologie per cui sia disponibile un vaccino, dovrebbe essere considerato uno stile di vita sano e anticancro esattamente come non fumare, limitare il consumo di alcol, mangiare tutti i giorni frutta o verdura o praticare attività fisica". La campagna dell'Aiom gode del sostegno della Federazione Italiana Medici Pediatri, della Società Italiana Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti) e dell'AIOM.

“Come pediatri di famiglia siamo da sempre impegnati nella promozione della vaccinazione - sottolinea il dott. Giampietro Chiamenti, Presidente Nazionale FIMP -. Purtroppo, dobbiamo constatare che sui vaccini si stanno sempre più diffondendo falsi miti privi di ogni fondamento scientifico. Addirittura sono diventati oggetto di scontro politico all’interno della campagna elettorale per le prossime elezioni. E’ arrivato il momento di fare chiarezza e di allontanare dubbi e timori infondati. Quindi sosteniamo con grande piacere l’iniziativa degli oncologi dell’AIOM”. “Negli ultimi anni in Italia abbiamo dovuto registrare un preoccupante abbassamento dei livelli di copertura dell’immunizzazioni - dichiara la prof.ssa Elisabetta Franco della SITI -. Come Società Scientifica ci siamo quindi impegnati nel sostenere la legge sull’introduzione dell’obbligatorietà vaccinale approvata la scorsa estate. Tuttavia, siamo conviti che la sfida lanciata dai movimenti No Vax può essere vinta, non solo attraverso provvedimenti normativi, ma anche favorendo la cultura della prevenzione attraverso campagne d’informazione come quella promossa dall’AIOM”.

“Oggi chi deve affrontare un tumore ha maggiori possibilità di guarire rispetto a soli pochi anni fa - sostiene Elisabetta Iannelli, membro del CDA di Fondazione AIOM ed esponete delle associazioni dei pazienti -. Le terapie a disposizione sono più efficaci rispetto al passato e, in molti casi, rendono il cancro una patologia cronica. Va comunque ridotto il più possibile il numero di nuovi casi intervenendo sui fattori di rischio modificabili. Per questo, come rappresentanti dei pazienti oncologici, supportiamo gli sforzi degli oncologi italiani per favorire la prevenzione del cancro da Papillomavirus attraverso la vaccinazione”.

 

- Flavia Pennetta, 'ho vaccinato mio figlio, no alle paure'
'Fare chiarezza su tema inspiegabilmente diventato controverso'

 "Durante la gravidanza mi sono informata e ho capito che senza le vaccinazioni molte gravissime malattie sarebbero ancora diffuse. Per questo non ho esitato nemmeno un minuto a vaccinare mio figlio e invito tutti i genitori italiani a non avere paure e ad informarsi da fonti autorevoli e qualificate". E' il messaggio lanciato dalla campionessa di tennis Flavia Pennetta, protagonista e testimonial dello spot e della nuova campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione per prevenire gravi malattie tra cui i tumori da Papillomavirus umano (HPV) presentata oggi dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) al ministero della Salute. "Sono lieta - ha affermato la tennista - di poter partecipare ad una campagna che vuole mettere in guardia tutti i cittadini sui rischi reali per la salute di bambini e adolescenti che possono essere prevenuti con la vaccinazione. Ho deciso di girare lo spot perché, come mamma e come sportiva, mi sento in dovere di dare il mio contributo affinché si faccia chiarezza su un tema che inspiegabilmente sta diventando controverso e su cui chiunque ormai si sente in grado di esprimere un'opinione". Negli ultimi anni in Italia, avverte l'Aiom, "stiamo assistendo ad un calo del numero di persone vaccinate". Siamo infatti sotto la soglia del 95%, raccomandata dalle autorità sanitarie mondiali, per diverse gravi patologie infantili (tra cui Polio, Difterite, Tetano, Pertosse, Epatite B e morbillo). Inoltre l'ultimo Piano Nazionale Vaccini ha fissato come obiettivo la soglia del 95% per l'immunizzazione dei giovani contro il papilloma virus. Attualmente questa copertura non è ancora stata raggiunta nonostante il vaccino sia gratuito e disponibile per i 12enni sia maschi che femmine. Si calcola che circa un tumore su dieci è causato da infezioni provocato da agenti patogeni come batteri e virus. Quindi le vaccinazioni, concludono gli oncologi, "possono e devono diventare un fondamentale strumento di prevenzione oncologica". 

   

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