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Uccisa e fatta a pezzi, nigeriano fermato per omicidio: a casa i vestiti della vittima

Pamela Mastropietro

POLLENZA. Si chiama Innocent Oseghale il nigeriano dichiarato in stato di fermo per la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana il cui cadavere fatto a pezzi è stato trovato ieri mattina in due valigie nelle campagne di Pollenza. A casa dell'uomo, in un appartamento in via Spalato 124, i carabinieri del Ris hanno trovato i vestiti della vittima sporchi di sangue e altre tracce ematiche. Trovato anche uno scontrino di una farmacia poco distante dove la vittima aveva acquistato una siringa.

Oshegale è stato interrogato durante la notte in presenza del suo legale e di un interprete e poi dichiarato in stato di fermo, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Ad inchiodarlo, c'è anche la testimonianza resa volontariamente da un cittadino straniero, estraneo ai fatti, prima alla polizia e poi ai carabinieri del comando provinciale di Macerata, che ha detto di avere visto il nigeriano nella tarda serata del 30 gennaio in possesso delle valigie contenenti i resto di Pamela e nei pressi del luogo dove i bagagli sono stati gettati, in un fossato nelle campagne di Pollenza.

Alessandra Verni, madre di Pamela, è rimasta poco più di mezz'ora nell'obitorio di Macerata per il riconoscimento ufficiale del corpo della figlia. Scortata dai carabinieri, che hanno impedito ai giornalisti e ai rappresentanti dei media di avvicinarsi, la donna, minuta ed esile, indossava una specie di mantellina nera che le copriva la testa, proteggendole il volto, probabilmente a difesa della privacy. E' stata accompagnata nella caserma dei carabinieri per sbrigare alcune formalità legate al riconoscimento.

"In riferimento al tragico evento della morte di Pamela riteniamo doveroso per il momento non rilasciare nessuna dichiarazione sui fatti accaduti". Così in una nota la Comunità Pars, di cui era ospite e da cui si era allontanata la 18enne romana. "Un riserbo necessario per rispetto della famiglia, del lavoro degli inquirenti e dei nostri ospiti - si legge -. Alla famiglia esprimiamo la nostra condivisione del dolore, le più vive condoglianze e la nostra piena disponibilità; agli inquirenti abbiamo dato e daremo piena e totale collaborazione; ai nostri ospiti dobbiamo riservatezza e tutela della privacy".

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