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Cretu, se gli scavi di Terina sono abbandonati, a rischio i fondi Ue

BRUXELLES - Se dovesse essere confermato che il progetto del parco archeologico di Terina (Lamezia Terme), finanziato con 750mila euro di fondi Ue, "non è operativo", le autorità di gestione italiane avranno tempo fino al 31 marzo 2019 per "impegnarsi a completarlo con fondi nazionali". Altrimenti, "l'importo Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale, ndr) finora investito nel progetto verrà recuperato durante la chiusura del programma Calabria Fesr 2007-2013". Lo ha scritto la commissaria Ue alle Politiche regionali, Corina Cretu, rispondendo a un'interrogazione scritta presentata nell'ottobre scorso dall'europarlamentare Rosa D'Amato (M5S).

 

D'amato aveva denunciato lo stato di "più completo abbandono" del progetto di scavo, restauro e valorizzazione del sito, destinatario di finanziamenti nazionali ed europei per un totale di un milione di euro. "La situazione del Parco archeologico è una vergogna su cui finalmente l'Ue, grazie alle nostre pressioni, ha acceso i fari", dichiara D'Amato in una nota. Si tratta di "3.500 metri quadrati ricoperti da erbacce, cancello sbarrato, servizi igienici e parcheggio ancora da fare ma previsti", continua l'eurodeputata, che insiste rivolgendosi alla Regione: "Si attivi subito per rendere operativa la struttura o dovrà restituire i fondi all'Ue. Come dire, al danno si aggiungerebbe la beffa. E le vittime sarebbero sempre e solo i cittadini calabresi".

 

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