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LeU, Grasso: "Restiamo favorevoli a stepchild adoption e adozioni a coppie gay"

ROMA. Il leader di LeU, Pietro Grasso, torna a parlare di stepchild adoption e adozioni alle coppie omosessuali: "Occuparsi del figlio del partner più che un diritto mi sembra un dovere: siamo sempre stati d'accordo, lo saremo ancora" alla stepchild adoption", afferma il presidente uscente del Senato a Radio 24.

Al giornalista che gli chiedeva se fosse favorevole all'adozione di un minore da parte di due partner dello stesso sesso, Grasso ha risposto: "È possibile che si arrivi anche a questo, non mi scandalizzerei, già avviene per sentenze di Stati esteri che vengono riconosciute dai magistrati, e se già avviene non si capisce perchè non dovrebbe esserci una disposizione legislativa".

Sulla legge elettorale Grasso si è detto favorevole a "un rapporto tra cittadino elettore ed eligendo che deve essere diretto, proporzionale; in questo modo, con questa legge elettorale, c'è una specie di flipper: chi vota non sa bene chi elegge e questo è il contrario di quel che dice la Costituzione".

Il voto utile "è smentito dai fatti, laddove il centrosinistra è stato unito ha perso rovinosamente basti pensare a Genova e La Spezia. Per noi il voto utile è quello che si dà a chi persegue le proprie idee e vuole portarle avanti in Parlamento. Certo, la par condicio non ci aiuta per ora nella visibilità ma cercheremo di fa arrivare il nostro messaggio ai cittadini".

"Noi - ha proseguito Grasso - portiamo avanti le politiche di sinistra contro le diseguaglianze, il Pd non ha fatto altrettanto con la Buona scuola o il Jobs act, sono state politiche che hanno portato verso destra tanto che Renzi ha detto "Ho fatto quel che Berlusconi non è riuscito a fare. Noi coerentemente siamo da un'altra parte. Se si si dovranno riprendere le nostre politiche ci troveranno certamente d'accordo".

Quanto al Jobs act, per Grasso, "nel momento in cui 9 su 10 posti di lavoro sono a tempo determinato, non portano ad un vero rilancio, oggi andiamo incontro a lavoretti; dobbiamo pensare che gli sgravi fiscali sono costati 20 miliardi, avrebbero potuto essere usati per interventi strutturali per creare lavoro a medio e lungo termine".

Il tema degli asili nido "rientra nel tema del diritto allo studio che deve essere gratuito dalla culla all'università, secondo i nostri programmi. Col bonus bebè compri i pannolini ma poi il bonus va via e il bebè resta. Serve l'asilo nido gratuito e un congedo parentale più lungo".

Al sud, ha ricordato Grasso, sono meno del 3%, la media nazionale è del 12%, la media europea del 33%. Nell'ultimo anno 25 mila mamme hanno dovuto lasciare il lavoro per accudire i propri bambini.

Grasso ha asserito che il costo degli asili nido "è solo di 2 miliardi; diamo per sgravi fiscali e indennità alle industrie che inquinano, ben 16 miliardi, una quota da quella cifra si può prendere, l'economia è una questione di scelte, si tratta di disincentivare le aziende inquinanti e riversare quei soldi sugli asili nido".

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