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Giustizia: Strasburgo, Italia 'miglioramento notevole'

STRASBURGO - La situazione dell'Italia alla Corte europea dei diritti umani ha registrato un "miglioramento notevole". Lo ha affermato il presidente Guido Raimondi, presentando le statistiche per l'anno 2017. L'Italia ha visto diminuire ancora una volta il numero di casi pendenti, scesi da 6.180 a 4.665 nel corso del 2017. Come un anno fa, Raimondi ha citato come principale ragione del calo la collaborazione tra il governo italiano e la Corte per i ricorsi sulla durata eccessiva dei processi e i risarcimenti dati in base alla legge Pinto.

 

Dalle statistiche per il 2017 della Corte europea dei diritti umani si conferma però che l'Italia, nonostante la significativa diminuzione dei ricorsi pendenti, resta tra gli Stati membri del Consiglio d'Europa che hanno il più alto numero di casi di cui Strasburgo deve occuparsi. E risulta anche che, sebbene il numero assoluto di questi ricorsi sia diminuito, l'Italia sia passata dal sesto posto del 2016 al quinto nel 2017 dei Paesi con più casi pendenti dopo Romania, Russia, Turchia e Ucraina. Dei 4.665 ricorsi italiani, 2.290 sono stati comunicati al governo, mentre altri 2.203 pendono in attesa di un primo esame.

 

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