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Renzi compone le liste: Padoan a Siena, Boschi in Trentino ma c'è tensione con la minoranza

ROMA. Pier Carlo Padoan a Siena, per rivendicare di avere "affrontato la questione bancaria in modo innovativo". Marco Minniti a Pesaro, per provare a trainare il Pd in una regione non più blindata. Sono due delle caselle che Matteo Renzi segna nel difficile scacchiere delle candidature, dopo aver incassato il no del virologo Roberto Burioni.

Il 'file Excel' affidato a Luca Lotti si va componendo ma è in continuo aggiornamento: nessun collegio, ad ora, per Maria Elena Boschi, che sarebbe capolista al proporzionale in Trentino e in un'altra Regione (da decidere, però, se la sua Toscana).

I nodi si scioglieranno in una direzione dovrebbe essere convocata per giovedì alle 21, ma potrebbe slittare a venerdì. E solo dopo il vaglio del 'parlamentino', verrà presentato il programma in cento punti. In una tornata che potrebbe restituire ai Dem una pattuglia parlamentare rimpicciolita rispetto all'attuale, il Nazareno si prepara a deludere le aspettative di tanti uscenti. E la tensione è palpabile.

Ad Andrea Orlando e Michele Emiliano, che incontra in serata, Renzi assicura che garantirà rappresentanza alla minoranza in base alle quote di voti ottenute al congresso, ma in tutto i posti sicuri sarebbero venti (o anche meno, dicono fonti renziane). Un'altra quindicina di seggi andrebbero agli alleati (ma "Insieme" denuncia ritardi che mettono a rischio le liste) e una decina alle componenti di maggioranza non renziana. Mentre una quota intorno ai centocinquanta (i calcoli variano a seconda di previsioni e sondaggi) alla maggioranza renziana, inclusi i "nuovi ingressi".

Delle "new entry" non farà parte Burioni, che Renzi avrebbe voluto in campo in nome della sua battaglia sui vaccini: il medico ha declinato, pur promettendo che continuerà a battersi contro "cialtroni e oscurantismo".

Saranno candidati invece il pediatra Paolo Siani a Napoli; Beppe Vacca, presidente dell'Istituto Gramsci; il responsabile organizzazione del partito Andrea Rossi; la scienziata, che siede in segreteria Dem, Anna Grassellino; il sindaco di Imola Daniele Manca; il presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo, Gianni Pittella; l'ideologo renziano Giuliano da Empoli; l'economista Tommaso Nannicini; il responsabile Esteri Piero Fassino; Carla Cantone, ex segretaria dello Spi-Cgil.

Potrebbero essere candidati anche l'eurodeputato David Sassoli e, nel proporzionale nelle Marche, l'avvocatessa sfregiata dall'acido Lucia Annibali. Emma Bonino potrebbe correre nell'uninominale a Milano.

"Il Pd si candida a essere il primo partito del prossimo governo", dà la carica il premier Paolo Gentiloni, 'campione' di gradimento nei sondaggi, che con un'intervista al Foglio segna il tono di una campagna elettorale che lo vedrà in prima linea (il M5s polemizza ma il Pd parla di attacchi strumentali). "Si vota sull'Europa", rimarca il premier: il Pd è l'unico "in grado di guidare il Paese" rispetto a un centrodestra "diviso" e un M5s che "ha un'impostazione difficilmente compatibile con il governo".

Quanto al candidato premier, il tema "tecnicamente non esiste", aggiunge Gentiloni. E conferma così lo schema che vede Renzi in campo da "capo politico" con una squadra il cui obiettivo è portare a Palazzo Chigi "uno del Pd", rinviando al dopo la discussione sul nome (l'accordo Pd-Fi è "un'ossessione di D'Alema", afferma Renzi).

E così, dopo aver impostato la campagna elettorale nel suo collegio Firenze 1 (partirà da una scuola di Scandicci) e attaccato la flat tax come "misura ingiusta da Robin Hood al contrario", il leader Dem, al lavoro al Nazareno, parte proprio dai ministri nel rebus candidature. Tutti i ministri saranno candidati in un collegio uninominale e in uno o più listini proporzionali. Domani in una diretta Facebook con Renzi, Minniti dovrebbe annunciare la sua corsa a Pesaro.

Padoan correrà a Siena per la Camera (anche perché - spiegano fonti Dem - al Senato il collegio senese è unito a quello di Arezzo, territorio più "ostile"); Andrea Orlando sarà a La Spezia; Roberta Pinotti a Genova, Graziano Delrio a Reggio Emilia, Dario Franceschini a Ferrara, Maurizio Martina a Milano, Marianna Madia a Roma. In dubbio Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin, entrambe aspiranti a un collegio in Toscana.

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