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Abusi, il Papa si scusa: ho usato parole sbagliate e ferito le vittime

ROMA. Sono stati in gran parte dedicati alle polemiche sulle dichiarazioni del Papa sul vescovo cileno Juan Barros - ex allievo dell’abusatore seriale padre Fernando Karadima e per questo osteggiato dai propri diocesani, che ne chiedono la rimozione accusandolo di aver coperto i crimini del suo mentore - e alla reazione critica del cardinale di Boston Sean O'Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, i 50 minuti di conferenza stampa di Francesco sul volo che lo ha riportato in Italia da Lima.

«La parola 'prova' è quella che mi ha tradito. Ho fatto confusione: non volevo parlare di 'prove', quanto di 'evidenze'. C'è molta gente abusata che non può avere prove, non le ha. Magari le ha, ma sente vergogna e soffre in silenzio», ha sottolineato il Pontefice. «Devo chiedere scusa - ha detto - perché la parola prova ha ferito: ha ferito tanti abusati».

«Il giorno che avrò una prova parlerò. Non ho prove. Il resto sono solo calunnie. E’ chiaro?», aveva risposto Francesco a un giornalista che lo incalzava a Iquique. E il card. O'Malley ha parlato di parole che «provocano dolore» alle vittime, tali da farle sentire «abbandonate e screditate». «La parola prova non era la migliore, volevo dire evidenze. Nel caso Barros non c'è evidenza. Non ho evidenze per condannare, né certezza morale», ha replicato Francesco ai giornalisti in volo, rivelando anche di aver respinto due volte le dimissioni di Barros. «Io continuo a fare l’indagine su Barros senza che ci sia un’evidenza. Non oso condannare, perché non ho l’evidenza, ma io sono anche convinto che non c'è». A proposito poi delle persone abusate ha aggiunto: «So quanto soffrono. Sentire che gli dici in faccia, 'portatemi una prova', è uno schiaffo. E adesso mi accorgo che la mia espressione non è stata felice, perché non pensavo quello. Capisco l’incendio che si è sollevato. Ma Barros resterà lì, perché io non posso condannarlo se non ci sono evidenze».

E su O'Malley? «Lo ringrazio per la sua dichiarazione, è stato molto giusto. Perché ha detto quello che ho fatto e faccio, che fa la Chiesa. Poi ha detto il dolore delle vittime, ha detto che il Papa ha sempre difeso le vittime, la tolleranza zero, ecc. Con questa espressione non felice, sulla 'prova'». «Questo mi ha fatto pensare - ha proseguito -: in tema di prova o calunnia, qualcuno che dice con pertinacia, senza evidenza che uno ha fatto questo o quell'altro sta calunniando, perché non ha evidenza. Ma io non ho sentito nessuna vittima di Barros. Non sono venuti, non hanno dato un’evidenza per il giudizio».

Ma il Papa, che ha annunciato come la Commissione anti-abusi di O'Malley (scaduta) stia ora per essere rinnovata, ha anche raccontato com'è nato un episodio di questo viaggio che ha fatto ancor più il giro del mondo: le nozze celebrate in volo tra una hostess e uno steward cileni. «La cosa è stata semplice - ha detto Francesco - Il signore, maschio, era nel volo prima. Lei non c'era. Abbiamo parlato, e poi mi sono accorto che mi aveva 'sondaggiato'. Abbiamo parlato della vita, di cosa pensavo io della vita di famiglia, una bella chiacchierata». «Poi il giorno dopo erano tutti e due - ha proseguito -. Quando eravamo insieme per scattare le fotografie, mi hanno detto questo: 'noi stavamo per sposarci in chiesa, eravamo già sposati civilmente, ma il giorno prima la chiesa è crollata in un terremoto. E non c'è stato matrimonio'. Questo otto anni fa, nel 2010». «Io li ho interrogati un po' - ha detto il Papa -. Le risposte erano chiare, 'per tutta la vita...'. 'Sapete queste cose, avete buona memoria', 'no no, noi abbiamo fatto i corsi prematrimoniali'. Erano preparati».

«I sacramenti sono per gli uomini - ha aggiunto il Pontefice -. Le condizioni erano chiare: perché non fare oggi e rimandare quello che poi magari sarebbe stato tanto tempo dopo? Ho giudicato che erano preparati, che sapevano quel che facevano, che ognuno di loro si era presentato davanti al Signore col sacramento della penitenza. E quando sono arrivati qui (nella parte dell’aereo riservata ai giornalisti, ndr) era tutto finito. E avranno detto a qualcuno di voi 'andiamo dal Papa a chiedere di sposarci...' Ma voi dite ai parroci che il Papa li ha interrogati bene».

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