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Kabul, attacco terroristico in un hotel: "Persone gettate dalle finestre"

KABUL. I talebani hanno assestato un durissimo colpo alla pace in Afghanistan attaccando in grande stile con armi automatiche e bombe a mano l’emblematico Hotel Intercontinental di Kabul, provocando almeno 18 morti - ma fonti di sicurezza citate dalle tv locali parlano di 43 vittime - e un numero imprecisato di feriti.

Nel bilancio comunicato in serata, il ministero dell’Interno ha precisato che le persone decedute sono quattro afghani e 14 stranieri, la cui nazionalità non è stata precisata nel dettaglio, ma che sono coinvolti anche cittadini ucraini e kazaki. Nello stesso comunicato si precisa che mentre si contrastava l’azione terroristica, sono state portate in salvo quasi 160 persone, di cui 41 stranieri.

Tutto ciò dopo che un commando di cinque miliziani, a quanto sembra legati alla temibile Rete Haqqani, ala radicale del movimento talebano, è entrato con sorprendente facilità in uno dei due più lussuosi alberghi della capitale sulla collina Bagh-e-Bala - l’altro è il Serena Hotel - scatenando un assalto che le forze speciali afghane hanno potuto domare solo dopo quasi 14 ore.

I miliziani, che avevano preparato accuratamente l'operazione, hanno perfino consumato una cena prima di passare all’azione. Al momento convenuto hanno tolto i kalashnikov dalle custodie ed hanno cominciato a sparare all’impazzata, generando il terrore fra le centinaia di ospiti, afghani e stranieri, presenti nel ristorante. Nella sua rivendicazione il portavoce degli insorti, Zabihullah Mujahid, ha sostenuto che nell’hotel c'era «una riunione di americani e di membri dell’amministrazione afghana». L’informazione non è stata però confermata da alcuna fonte. E la Missione Resolute Support della Nato ha riferito solo che «non risulta che vi sia nostro personale morto o ferito».

Quando i terroristi hanno cominciato a sparare, le prime vittime sono state nel ristorante del piano terra, mentre il resto delle persone tentava la fuga in tutte le direzioni, verso l'esterno, cercando di prendere l’ascensore o rifugiandosi nelle camere dei sei piani dell’edificio. A quanto risulta l'Intercontinental ospitava un gran numero di responsabili di programmi tecnologici ed informatici provenienti da tutte le province afghane, e decine di dipendenti, afghani e stranieri (ucraini e venezuelani) della compagnia aerea Kam Air, almeno undici dei quali vittime della furia talebana.

Attuando il loro piano, alcuni membri del commando hanno rapidamente preso posizione nei piani alti per poter meglio contrastare l’intervento delle forze speciali afghane, mentre gli altri sceglievano fra i clienti ed i membri dello staff le persone da uccidere. Prima della mezzanotte, un’esplosione ha squassato l’albergo ed un incendio ha attaccato una parte orientale dell’edificio, con fiamme che sono state spente solo oggi, al termine dello scontro a fuoco a fine mattinata.

Nelle lunghe ore notturne in cui si è prolungato l’assalto, la tensione è stata massima anche fra le centinaia di parenti di coloro che erano ostaggi dei talebani, e per lunghe ore le ambulanze e gli automezzi dei vigili del fuoco sono rimasti paralizzati, in attesa che giungesse il via libera ad un loro intervento.

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