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Modena celebra Vasco Rossi: consegnate le chiavi della città - Foto

MODENA. Modena e Vasco, ovvero «io e quella città che già a undici anni mi ha fatto montare la testa con la vittoria del concorso 'l'usignolo d’oro».

Il concerto dei record del primo luglio e quelle simboliche chiavi d’argento già consegnate a nomi del calibro di Michael Schumacher e Remo Bodei: «Che però - ricorda il Blasco - quando tornai qui per studiare al collegio fu un periodo incredibilmente triste, perché allora, dovete sapere, c'era l’ostilità dei cittadini verso chi veniva dalla montagna». Invece oggi «con queste mi avete dato le chiavi di casa e posso uscire e entrare quando voglio».

Un consiglio comunale straordinario nella location, una parte della ex municipalizzata rimessa a nuovo da pochissimo: così la città emiliana ha voluto rendere omaggio a Vasco Rossi, sei mesi dopo quel 'Modena Park' dei 250mila, proiettato al primo posto tra gli eventi rock per singolo artista. Ora è cittadino onorario, come soltanto a cinque prima di lui era successo.

Ha ringraziato tutti quelli che lo hanno aiutato per questa impresa: «alla fine di tutto o all’inizio di tutto ringrazio sempre il cielo e la chitarra». «Grazie a quel concerto - le parole dell’artista di Zocca, 4.840 anime su per le montagne a più di un’ora di macchina dalla Ghirlandina - la musica ha vinto contro la paura e siamo diventati la capitale mondiale del rock. Ed è stato anche il successo del 'Made in Italy'».

L’arrivo di Vasco Rossi non poteva essere tale senza la scia di fan in totale adorazione. Decine lo hanno aspettato fuori dall’ex Aem per tributargli un coro di grazie, che poi sono diventate centinaia davanti ai monitor allestiti per l'occasione, prima dell’abbraccio finale con lui.

Molti i reduci proprio di quel Modena Park, che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha descritto come l’impossibile che è diventato improvvisamente realtà: «Perché adesso sembra tutto facile, ma ovviamente non è stato così. Un omaggio a una grande carriera artistica e al legame che con Modena ha sempre avuto». Emozionato, Rossi, e non lo ha nascosto per niente: «Di solito sono abituato a parlare con la musica in sottofondo».

Nella speciale platea allestita davanti a consiglieri comunali e sindaco (il voto per la consegna delle chiavi ha avuto un solo no, dal gruppo 'Idea-Popolo della Libertà', che si rifà a quel Giovanardi che Vasco ha canzonato a lungo l’estate scorsa sul palco del parco Ferrari), i principali protagonisti di una storia cominciata 40 anni fa.

C'era Alfredo, c'era chi ha aperto al Blasco le porte delle discoteche, come dj, c'erano gli amici di una vita. «Pensate - fa sapere Vasco -, al concorso di quando avevo undici anni portai la canzone 'Come nelle fiabè. Oggi invece canto 'Come nelle favolè; insomma, è un pò come un cerchio che si chiude, no?».

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