Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Gps cosmici per orientarsi tra le stelle

Le missioni spaziali del futuro potranno orientarsi tra stelle e pianeti come le automobili nel traffico cittadino, grazie a speciali ‘Gps cosmici’ rappresentati dalle pulsar, stelle defunte che ruotano vorticosamente emettendo potenti getti di radiazione, come fari. Lo dimostra il  test della Nasa, i cui risultati sono stati presentati nel convegno della Società Americana di Astronomia.

La verifica si basa sui dati raccolti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) dall’esperimento Nicer (Neutron Star Interior Composition Explorer), che ha analizzato i tempi di arrivo degli impulsi mandati da alcune pulsar, riuscendone a calcolare la distanza con un margine di errore di circa 5 chilometri.

Installato sulla Stazione Spaziale nel giugno 2017, Nicer ha l'obiettivo di studiare della natura delle stelle di neutroni, nelle quali la materia è estremamente densa. Basti pensare che un cucchiaino di materia di queste stelle defunte ha una massa pari a circa 1 miliardo di tonnellate, quasi quanto 170 milioni di elefanti della savana africana.

Non è la prima volta che si pensa alle pulsar come Gps cosmici. Nel disco d’oro che si trova sulle sonde Voyager lanciate nel 1977 c’è una mappa per la localizzazione del Sistema Solare basata su 14 pulsar. La Cina, nel novembre 2016, ha lanciato un satellite sperimentale, XPNAV-1, per studiare la pulsar del Granchio, al centro dell’omonima nebulosa a circa 6.500 anni luce dalla Terra testarne il possibile impiego come Gps.

I recenti dati di Nicer mostrano adesso che l’utilizzo di pulsar per navigare tra le stelle è una strada percorribile. I ricercatori della Nasa hanno in programma di ripetere il test nei prossimi mesi, per ridurre il margine di errore a 1 chilometro o poco meno.

Caricamento commenti

Commenta la notizia