Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Febbre da astronauta, in orbita la temperatura sale

Stare nello spazio fa venire la febbre, nel vero senso della parola: gli astronauti impegnati nelle missioni di lunga durata hanno normalmente una temperatura corporea di 38 gradi, ossia subiscono un aumento medio di un grado. Un incremento di temperatura che non è improvviso, ma si sviluppa gradualmente, dopo circa 2,5 mesi dall'inizio della permanenza in orbita e che aumenta al momento di fare esercizio fisico, arrivando a 40 gradi. E' quanto emerge dai dati pubblicati sulla rivista Scientific Reports dal gruppo dell'Ospedale universitario della Charité di Berlino, guidato da Hanns-Christian Gunga.

Sensori sulla fronte degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) hanno permesso di misurare la temperatura prima, durante e dopo la missione, sia a riposo che sotto sforzo. "In condizioni di assenza di peso i nostri corpi trovano estremamente difficile eliminare il calore in eccesso. Il trasferimento di calore tra il corpo e l'ambiente diventa molto più difficile in queste condizioni", osserva Gunga.

Nello spazio infatti il sudore evapora più lentamente che sulla Terra: per questo gli astronauti tendono a surriscaldarsi con tanta rapidità durante i test sotto sforzo eseguiti in orbita. "Sulla Stazione Spaziale ho quasi sempre avuto l'impressione di avere la febbre", ha confermato lo stesso astronauta italiano Paolo Nespoli in un'intervista al sito dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Gli sbalzi eccessivi della temperatura corporea possono avere effetti negativi a livello fisico e cognitivo e perfino essere pericolosi per la vita. "I risultati del nostro studio - conclude Gunga - pongono la questione sull'evoluzione della nostra temperatura corporea ottimale: come si è adattata e come continuerà a farlo con i cambiamenti climatici in corso sulla Terra".

Caricamento commenti

Commenta la notizia