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Migranti in Italia, Save the Children: 15 mila minori arrivati soli, numero in calo

ROMA. Nell'anno da poco concluso, oltre 15.730 minori sono giunti via mare in Italia soli, senza alcun familiare o adulto di riferimento al proprio fianco, dopo aver affrontato viaggi spesso drammatici, il 39% in meno rispetto al 2016, quando gli arrivi avevano riguardato oltre 25.840 minori non accompagnati.

Il sistema di accoglienza del nostro Paese registra attualmente la presenza di oltre 18.500 minori non accompagnati, di almeno 40 nazionalità diverse. A sostenerlo è Save The Children nella 104esima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. A quasi quattro mesi dall'interruzione del programma di relocation, la procedura europea per il ricollocamento da Italia e Grecia dei migranti negli altri Stati membri dell'Ue, 384 minori stranieri non accompagnati inseriti nel programma stanno ancora aspettando di essere trasferiti dal nostro Paese, sottolinea Save the Children.

In particolare, per 79 minori soli le richieste sono state approvate ma risultano ancora in attesa di trasferimento, mentre ammontano a 151 quelle inviate in attesa di approvazione da parte degli stati membri individuati e a 154 quelle istruite per le quali lo stato membro di destinazione deve invece ancora essere individuato.

Nei due anni in cui il programma è stato in vigore, solo un migrante su tre del totale previsto è stato ricollocato da Italia e Grecia (33.174 su 98.255, pari al 33,7%). I migranti ricollocati dall'Italia sono 11.464 sui 34.953 originariamente previsti dal programma (32,8%), di cui 1.083 bambini accompagnati e appena 99 minori soli, mentre dalla Grecia sono stati trasferiti in altri Paesi membri 21.710 migranti su 63.302 (34,3%).

Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, nonostante un impegno legalmente vincolante, si sono rifiutati di partecipare al programma, non hanno accolto alcun migrante e sono stati deferiti dalla Commissione europea alla Corte europea di giustizia.

"Nonostante i gravi ritardi e numeri troppo bassi rispetto agli auspici - ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children - il programma di relocation ha comunque segnato una strada importante soprattutto per i più vulnerabili, come i minori soli. La decisione di interrompere questo programma ha significato abbandonare nuovamente al loro destino i minori soli, costringendoli in molti casi a riaffidarsi ai trafficanti o a rischiare la propria vita pur di varcare i confini, come avviene per i tanti ragazzi che anche in questi giorni vediamo ammassarsi ai valichi della frontiera nord, a Como e Ventimiglia, o come mostrano le immagini dei migranti che tentano di attraversare le Alpi innevate a piedi. Nel 2017, 87 minori eritrei si sono rivolti ai nostri operatori del centro Civico Zero di Roma per chiedere di accedere alla relocation", ha proseguito Raffaela Milano.

L'organizzazione chiede con urgenza la piena attuazione della legge Zampa per garantire condizioni di accoglienza adeguate e opportunità di inclusione sociale a bambini e ragazzi. Tra le principali novità della legge Zampa vi è l'istituzione della figura del tutore volontario, con oltre 2.700 privati cittadini che in questi mesi hanno dato la loro disponibilità a diventare tutori di un ragazzo straniero non accompagnato.

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