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Orietta Berti pro M5s: "Voterò per Grillo". Ma è bufera sulla cantante

Orietta Berti

ROMA. Ha mai votato per Grillo? «Glielo ho sempre promesso ma non l’ho mai votato, ero sempre all’estero». E il 4 marzo lo voterà? «Gli voglio dare il voto, al mio amico Grillo. Le promesse vanno mantenute!». Lo dice Orietta Berti, ospite in studio del programma di Rai Radio1 di Un Giorno da Pecora condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.

Come farà il M5S a governare, visto che non intendono fare alleanze? «Quello mi preoccupa un po'. Ma ci vuole cambiamento. Io, senza voler fare politica, dico - prosegue la Berti - che queste persone mi piacciono, perché oneste, si accontentano di quel che prendono».

Le piacerebbe avere un premier molto giovane come Luigi Di Maio? «Non è importante l’età ma che sappia fare ciò che deve. Secondo me loro sono bravi». Se potesse, che domanda farebbe a Di Maio? «Come si fa ad andare al governo se non c'hai i numeri a posto?»

Renzi invece come lo vede? «L'ho visto da Fazio. Ha un’abbronzatura bellissima». E’ un colore naturale? «Mi ha detto che fa la lampada. E invece Di Maio è scuro così di suo, è naturale, sembra un mulatto», ha scherzato la Berti a Rai Radio1.

Luigi Di Maio avrà pure un difetto: quale? «Penso che sia troppo bello». Troppo bello? «Si. Quando una persona è troppo bella poi non è tanto credibile quando parla. Io l’ho visto di persona, ha dei bellissimi lineamenti e delle belle mani, poi l'abbronzatura non ne parliamo. E poi non è basso».

Le dichiarazioni della Berti hanno suscitato parecchie polemiche. Il Pd ha annunciato un esposto all'Agcom: «A Radio1, un’artista come Orietta Berti ha espresso tranquillamente la sua intenzione di voto a favore del Movimento 5 stelle. E’ legale? Lo chiederemo all’Agcom, con un esposto», dichiara Sergio Boccadutri, deputato del Partito democratico e componente della Commissione Vigilanza Rai.

«La par condicio - spiega - è entrata ufficialmente in vigore ieri, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della delibera Agcom che recepisce il testo votato dalla commissione di Vigilanza Rai. 'Un giorno da pecora' è stata ricondotta sotto la responsabilità del direttore del Giornale radio. Altro che contraddittorio degli opinionisti: qui abbiamo addirittura un personaggio dello spettacolo che esprime pubblicamente la propria preferenza politica, con tanto di endorsement a una lista, senza alcun bilanciamento. Ora, la trasmissione dovrà invitare un elettore per ogni altra lista in campo per il voto del 4 marzo? O forse, sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione da parte di chi conduce il programma?».

«E' opportuno - continua - che l’Agcom valuti se non siamo di fronte ad una chiara violazione della legge, come sembrerebbe, se non sia il caso di comminare delle sanzioni e in che modo possano essere sanata la questione nei confronti delle altre forze politiche. Sarebbe opportuno anche valutare se Orietta Berti, dopo il suo coming out, possa continuare a ricoprire il ruolo di ospite fisso nella seconda parte della trasmissione di Fabio Fazio», conclude.

Replica Luigi Di Maio: «Quello del Pd è stato un atto di censura. E’ mai possibile che denunci all’Agcom un’artista che è un’istituzione del nostro Paese solo perché ha detto in radio che vuole votare il Movimento 5 Stelle e ha espresso un apprezzamento su di me e Beppe Grillo? Sorrido, ma ci sarebbe da piangere».

«Orietta Berti ha tutta la mia solidarietà - ha aggiunto il candidato premier di M5s -. Questo Paese ha ancora libertà di parola, espressione e pensiero, spiegatelo al Partito Democratico che oltre a garantire le banche ormai non è più in grado di garantire nient'altro».

 

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