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Rifiuti all'estero, possibile stangata sulle tasse

PALERMO. Resta ancora senza un "capo" l'assessorato regionale ai Rifiuti, il più difficile e discusso vista l'emergenza che si palesa tra poco meno di un mese. Dal 27 dicembre, dopo le dimissioni di Vincenzo Figuccia, il posto è ancora vuoto. Le competenze sono state assunte dal presidente Musumeci. Intanto, come si legge sul Giornale di Sicilia di oggi in un articolo di Giacinto Pipitone, si fa sempre più difficile la strada dell’invio dell’immondizia all’estero e i canali di comunicazione fra Roma e Palazzo d’Orleans restano muti.

Fra tre settimane, calcoli alla mano si esaurirà la discarica di Bellolampo e andrà il tilt il sistema di raccolta in tutta la Sicilia occidentale. Ma anche su Trapani si stanno addensando minacce.

Nel frattempo non c’è traccia del bando a cui l’assessorato doveva lavorare per individuare un’azienda e un sito all’estero per smaltire 2.500 tonnellate di rifiuti al giorno. Una scelta che, si legge sempre sul quotidiano, richiederebbe maggiori costi che dovrebbero pagare i Comuni, che si riverserebbero a loro volta sui cittadini attraverso l’aumento della Tari.

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