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Borghi gourmet in Italia, la Sicilia al top per i prodotti Dop e Igp

PALERMO. Una mappa gourmet per tracciare i sentieri che portano ai tesori gastronomici nascosti nei più dei 5 mila borghi d'Italia.
In occasione dell'anno nazionale del cibo italiano nel mondo si apre con la ricerca di esattamente  5.567 borghi d'Italia, il racconto della storia enogastronomica di un patrimonio paesaggistico, culturale e artistico unico per italiani e stranieri a caccia di tesori.
A stilarla è la Coldiretti, per far conoscere le specialità territoriali conservate da generazioni negli angoli più remoti del Paese, fuori dai tradizionali circuiti turistici.
La Sicilia conquista il primo posto tra le regioni del Sud con il maggior numero di prodotti Dop e Igp che in 8 casi su 10 nascono sul territorio dei piccoli comuni. Due le specialità che rappresentano il risultato esclusivo di queste realtà sotto i cinquemila abitanti, di cui hanno ereditato anche il nome geografico: la Pesca di Bivona e il Salame Sant’Angelo.
E’ quanto emerge dall’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato dalla Coldiretti a Roma a Palazzo Rospigliosi ,
"Le 206 realtà sotto i cinquemila abitanti – spiega la Coldiretti – rappresentano in Sicilia una rete diffusa su oltre il 33% del territorio, con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici".
Valorizzare il patrimonio, grazie alle misure concrete contenute nella legge n.158/17 per la valorizzazione dei piccoli borghi. Tante le mete gastronomiche da Vigoleno, piccolo borgo del comune di Vernasca in provincia di Piacenza, dove si produce l'omonimo Vin Santo che, con circa 5 mila bottiglie l'anno si contende il titolo della più piccola Doc italiana, con il vino Loazzolo (358 abitanti) realizzato nel paesino dell'Astigiano.
Nelle zone terremotate nella mappa spiccano Montelupone nel Maceratese (3.584 abitanti) patria del carciofo viola noto anche come lo 'scarciofeno' e Campotosto nell'aquilano, dove si produce l'omonima mortadella, tra i salumi più imitati d'Italia, noto come 'coglioni di mulo'.
Anche le isole più piccole come Ustica (1.308 abitanti), fa sapere la Coldiretti, ha legato il nome a prodotti esclusivi, con le lenticchie laviche, la cui raccolta avviene nel mese di giugno, il prodotto poi essiccato può essere reperito tutto l'anno sono coltivate da sempre sui terreni lavici e fertili dell'isola e da sempre la tecnica è completamente manuale, queste vengono  inoltre utilizzate nei menu degli astronauti nello spazio.
"I piccoli comuni – commenta il presidente regionale Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri  - rappresentano opportunità straordinarie per far conoscere il paniere di specialità di cui sono ricche ma al basso costo della vita, all’aria pura, alle viarie opportunità di crescita che derivano proprio dall’agricoltura si contrappone la carenza infrastrutturale.  L’agricoltura rimane la carta vincente di queste realtà – aggiunge il presidente – che vanno valorizzate incentivando attività imprenditoriali che mirano alla realizzazione di progetti di crescita".
Tanti anche i prodotti le cui origini si legano ad antiche tradizioni religiose, come la molisana treccia di Santa Croce di Magliano (4.387 abitanti) formaggio che, in occasione delle feste del paese, viene portato a tracolla e successivamente consumato.

 

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