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Crpm attacca Commissione Ue, vuole indebolire la politica coesione

BRUXELLES - La consultazione pubblica aperta oggi dalla Commissione europea sul futuro della politica di coesione è "strutturata in modo da fornire conclusioni distorte su cosa sia tale politica e cosa dovrebbe affrontare". È l'attacco lanciato dalla Conferenza delle regioni periferiche e marittime d'Europa (Crpm) sul sondaggio ideato dall'esecutivo comunitario per raccogliere suggerimenti su come riformare la politica di coesione. L'iniziativa rientra nel processo di elaborazione del bilancio Ue post 2020.

 

In una nota la Crpm, di cui è vicepresidente il governatore della Toscana Enrico Rossi, si dice "scoraggiata" dall'iniziativa della Commissione, che conterrebbe "diversi elementi allarmanti" per il futuro della politica di coesione. La Conferenza, che raccoglie circa 160 regioni provenienti da 25 stati europei, ha preparato anche un documento di 'fact-checking' sulla consultazione. Il testo ribatte in particolare a 6 affermazioni contenute nel sondaggio, il cui "tono delle domande rende evidente il fatto che lo scopo sia quello d'indebolire la politica di coesione".

 

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