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Musumeci presenta le riforme all'Ars, allarme sui rifiuti: "Discariche al collasso"

Nello Musumeci all'Ars

PALERMO. Dare nuova linfa e più competenze alle Province, piena attuazione dello Statuto, ripensare il ruolo di Irfis, Ircac e Crias. Sono queste alcune delle azioni annunciate dal presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso delle dichiarazioni programmatiche rese all'Ars.

«Collaborazione leale con lo Stato, senza sciocco rivendicazionismo e senza irresponsabile atteggiamento remissivo. Noi chiediamo la piena attuazione dello statuto autonomo della Sicilia - ha detto Musumeci - L'obiettivo finale è riconsegnare ai siciliani una Regione normale».

Musumeci ha parlato «rapporto tra imprese, politica e burocrazia è stato sempre più difficile e controverso» nell'ultimo decennio. E ha sottolineato che bisogna «ripensare alla sorte dell’Irfis venuta meno alla propria funzione istituzionale, ma anche alla sorte dell’Ircac e della Crias e ipotizzare, perché no, una sola struttura per il credito alle piccole e medie imprese».

«Alle Province bisogna attribuire maggiori competenze, altro che smantellarle». Musumeci ha confermato la linea del governo sull'elezione diretta degli organismi delle ex Province (oggi Liberi consorzi) e delle tre città metropolitane (Palermo, Messina e Catania). In attesa dell’esito del ricorso presentato dal governo della Regione contro l’impugnativa da parte del Cdm della legge regionale sulle ex Province, Musumeci ha invitato l’Assemblea a modificare la legge sugli enti intermedi.

Ricordando l’azione dell’ex presidente della Regione Piersanti Mattarella, assassinato il giorno dell’Epifania nel 1980, il governatore ha messo in guardia dalla mafia che «prima di cercare i morti, lo dico soprattutto ai giovani, cerca alleati nella società civile e nelle istituzioni pubbliche». E ricordando il recente dossier dell’ufficio statistica della Regione, Musumeci ha definito «assai preoccupanti» i dati sulla corruzione nell’isola, «se è vero che la percentuale supera la media nazionale».

«La lotta all’abusivismo non è uno slogan da campagna elettorale, ma non esiste l’abusivismo di necessità: esiste l’abusivismo. Sarebbe però da sprovveduti dire che tutte le case abusive vanno abbattute, bisogna verificare caso per caso senza legittimare un abusivismo di serie A e un abusivismo di serie B».

Pur dando atto all’ex assessore alla Salute del «buon lavoro» fatto, il presidente della Regione siciliana, ha annunciato che «si provvederà in questi mesi alla parziale revisione della rete ospedaliera» in Sicilia. Poi sui rifiuti lancia l'allarme: «In Sicilia le discariche pubbliche e private sono al collasso, hanno 7-8 mesi di autonomia. Per guadagnare un anno di tempo, bisogna fare in modo che nelle discariche arrivi la metà delle 5mila tonnellate ogni giorno sono smaltite nelle vasche. Il ministero dell’Ambiente ci ha detto di portare questi rifiuti all’estero - ha detto il governatore - ma abbiamo problemi logistici». Musumeci ha sottolineato di avere trovato «una emergenza» e che «sette governi, 5 commissari straordinari, un prefetto e due magistrati in vent'anni non sono riusciti a trovare soluzioni strutturali».

«Questa coalizione di centrodestra è ben consapevole dei propri limitati numeri in aula per una legge elettorale che va cambiata e anche presto». Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nel suo intervento all’Ars e dicendosi favorevole all’introduzione nella legge elettorale del premio di maggioranza per dare maggiore governabilità.

«Il governo non cerca in questa Assemblea supporti numerici clandestini, confidiamo di trovare nelle opposizioni convergenze programmatiche alla luce del sole».

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