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Novant'anni fa nasceva Domenico Modugno, "Mister Volare" - Video

BARI. Il 9 gennaio Domenico Modugno avrebbe compiuto 90 anni. Ne sono passati quasi 25 dalla sua morte, avvenuta il 6 agosto 1994, eppure «Mr. Volare» continua a rappresentare un punto di riferimento e una fonte di ispirazione, se si pensa al gran numero di omaggi e al fatto che la versione francese di «Io mammeta e tu», cantata da Karl Zero, è finita nella colonna sonora di «X Files».
Un personaggio dal carisma contagioso e di grande versatilità che ha cambiato il corso della musica del nostro Paese nel 1958, con «Nel blu dipinto di blu», il titolo che di fatto ha aperto le porte della modernità alla canzone italiana. Un successo mondiale che gli fece vincere tre Grammy, disco dell’anno, canzone dell’anno e interprete dell’anno.

Modugno era pugliese, di Polignano a Mare, un paese sul mare della provincia di Bari che ha dedicato un monumento al suo cittadino più celebre. I suoi inizi musicali nei primi anni '50, dopo che si era trasferito a Roma per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia, da cantautore-folksinger ante litteram. Canta in un dialetto e per compiacere pubblico e casa discografica si spaccia per siciliano, aprendo una questione con la sua terra d’origine risolta definitivamente con l’ultimo concerto della sua vita.

Nel 1959 rivince Sanremo con «Piove», nel frattempo aveva pubblicato gioielli come «L'uomo in frac» e «Resta cu me». La sua attività diventa frenetica e arriva un nuovo trionfo, questa volta in teatro, al Sistina di Roma, con la ditta Garinei &Giovannini: va in scena «Rinaldo in campo», che vede Modugno protagonista e autore delle musiche e che è un altro clamoroso successo mondiale.

C'è anche un’esperienza teatrale con Eduardo De Filippo nella carriera che vive il momento più splendente e che lo vede collaborare con Salvatore Quasimodo, che lo autorizza a utilizzare due poesie come testo per «Ora che sale il giorno» e "Morte chitarre» e Pier Paolo Pasolini, che scrisse il testo di "Che cosa sono le nuvole» e chiamerà Modugno a cantare il brano, scritto da Ennio Morricone, per i titoli di testa di «Uccellacci e uccellini». L’anno dopo recita in un episodio di «Capriccio all’italiana» accanto a Totò, Ninetto Davoli, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.  Nella sua carriera è stato Mackie Messer nell’"Opera da tre soldi» di Bertolt Brecht con la regia di Giorgio Strehler, il protagonista dello sceneggiato tv «Scaramouche» e, sempre in teatro, un «Cyrano» di clamoroso successo.

Gli anni '70 scorrono via con alti e bassi, c'è il successo di «La lontananza» e quello di episodi ai limiti del trash come "Piange il telefono» e «Il maestro di violino».  Nel 1984 viene colpito da un ictus negli studi Mediaset di Cologno Monzese: le conseguenze sono gravi, al punto da dover abbandonare la carriera artistica.  Prima vicino al Partito Socialista Italiano, nel 1987 viene eletto alla Camera nelle liste dei Radicali. Nel 1991 torna a cantare, compie anche una tournée e il 26 agosto 1993 tiene il suo ultimo concerto, una festa di riconciliazione con la sua Polignano a Mare, «tradita» all’inizio della carriera quando si spacciò per siciliano.

Impressionante il numero di omaggi musicali ricevuti dopo la sua morte: da Mina a Roberto Murolo al Fabrizio De André che lo cita in «Don Raffaè», dai Negramaro di «Meraviglioso» (la canzone scartata nel 1968 al festival di Sanremo) ai Folkabbestia di «Tre briganti e tre somari» incisa con Caparezza ed Erriquez della Bandabardò; dai Radiodervish che hanno realizzato lo spettacolo «Amara terra mia» con Giuseppe Battiston, inciso l’album e fatto il video della «title track" diretto da Franco Battiato; da Ginevra Di Marco e Roy Paci che incidono «Malarazza» agli Avion Travel che portano in scena, con il contributo di alcuni dei migliori jazzisti italiani, «Uomini in frac» fino a Diodato che ha inciso «Piove» per non dire di "Volare», la fiction di Rai1 con protagonista Beppe Fiorello.

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