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Donne, social e musical: l'ultimo film di Verdone presentato a Palermo - Video

PALERMO. Donne, social, un pizzico di musical e risate in "Benedetta folli".  L' ultimo film interpretato e diretto da Carlo Verdone in sala dall’11 gennaio con Filmauro in 700 copie, presentato anche a Palermo. Coprotagonista una perfetta Ilenia Pastorelli nei panni di Luna, ragazza di borgata che riesuma in qualità di improvvisata commessa, il suo troppo spento principale, ovvero Guglielmo (Verdone), proprietario di un prestigioso negozio di arredi sacri al centro della Capitale. E non manca neppure una Roma ideale, quella raccontata da Verdone in questa commedia ("quella che vorrei vedere» dice il regista in conferenza stampa).

Tra prove di abiti talari a corpulenti cardinali e la ricerca di una commessa per il negozio, la vita di Guglielmo non è poi così bella. È stato appena lasciato dopo 25 anni dall’amata moglie Lidia (Lucrezia Lante della Rovere) che si è innamorata di una donna. Quando entra con forza la vitale popolarità di Luna, la vita di Guglielmo cambia del tutto. È lei ad introdurlo al mondo dei siti di incontri ed è sempre lei a fargli provare, seppur involontariamente, l’ecstasy (da qui un balletto onirico di Verdone dopo aver incontrato allo specchio il vitale personaggio di Oscar Pettinari, protagonista del suo Troppo forte).

Tra le scene cult del film, quella che vede un’occasionale compagna di speed date (Francesca Manzini) utilizzare il cellulare (modalità vibrazione) come un sex toy in un ristorante. Una cosa che porterà entrambi in un ospedale dove Guglielmo incontrerà la dolce infermiera Ornella (Maria Pia Calzone).
«Nicola Guaglianone e Menotti (co-sceneggiatori insieme a Verdone del film) mi hanno proposto questa storia in cui si parlava di sentimenti e di un uomo in difficoltà, aiutato a rimettersi in pista da una ragazza. Mi è subito piaciuta - dice Verdone -, volevo tornare a lavorare con le donne. Ho sempre amato l’universo femminile, specie in questo particolare momento. Per quanto riguarda la scena in cui ballo, devo dire che non l’ho accettata subito, ma gli sceneggiatori hanno insistito e mi hanno convinto anche grazie alle coreografie di Luca Tommassini».

Quanto al carattere romantico-sentimentale del film, spiega il regista romano, «volevo dare un messaggio di serenità e pacatezza, cose di cui tutti abbiamo bisogno oggi, insomma volevo dare una carezza al pubblico».

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