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A tre anni dalla morte di Pino Daniele, il figlio: "Sento ancora l'eco del suo Guagliooo..."

PALERMO. A distanza di tre anni dalla morte del cantante Pino Daniele i suoi figli sentono ancora una forte mancanza lasciata da quell'amara notizia del 4 gennaio di 3 anni fa.  Alex Daniele, figlio grande di Pino Daniele e suo personal manager, racconta all'Ansa  il vuoto lasciato dalla perdita improvvisa del papà, tre anni fa. Musica e sentimento sono le parole chiave di ogni sua frase.

Come avrebbe voluto essere ricordato tuo padre? "Sicuramente - risponde -l'aspetto al quale teneva di più è la figura di 'musicista' con un suo personale linguaggio. Suonare per Pino era una missione ed il codice per comunicare il sentimento.

Di Pino Daniele parla sempre al presente e non a caso il titolo scelto per il grande tributo live in programma allo stadio San Paolo di Napoli, il prossimo 7 giugno, è 'Pino è', con la partecipazione di
alcuni tra i più grandi artisti della musica italiana e amici del cantautore. Una parte dell'incasso sarà devoluta ad iniziative benefiche.

La sua arte e la sua figura artistica- aggiunge - sono l'espressione di un sistema di valori etici ed umani, che cerco di trasferire nei nostri progetti". Cresciuto a pane e musica, Alex non ha mai smesso di ascoltare le canzoni del papà. La colonna sonora delle sue giornate "cambia, random, a seconda del mood della giornata" ma ultimamente, rivela, "il brano più gettonato è Melody".

L'immagine ingombrante di un artista immenso e di un padre esigente è più di un'ombra accanto ad Alex. "Sto attento a pesare le condizioni delle mie scelte non tanto sulla considerazione di cosa approverebbe lui se fosse qui, ma di cosa approverebbe ora dalla dimensione in cui si trova, con lo sguardo dell'oltre, fuori dai pregiudizi e vincoli terreni. Insomma la regola che seguo è non mentire a me stesso e prendo le decisioni con cuore, testa e sentimento, così da percepire ancora
l'eco del suo ''Guagliooo...' in segno di approvazione".

Un vuoto incolmabile che anche la figlia Sara continua a percepire: “Quando mio padre è morto ho iniziato a bere”. A tre anni dalla scomparsa di Pino Daniele, avvenuta il 4 gennaio 2015, la figlia Sara ricorda il padre e racconta la sua discesa nel tunnel della disperazione. In un’intervista a “Oggi” la ragazza spiega: “Mi sono persa, passavo la giornata in tuta e alle 11 del mattino avevo già il bicchiere di vino in mano. Odiavo tutto e tutti, per prima me stessa”. “Mio padre mi manca - dice la ragazza, 21 anni, prima figlia di Pino e Fabiola Sciabbarrasi - Mi chiedo se oggi sarebbe fiero di me”

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